È Giulio Milani, 52 anni, editore, no vax e anche candidato alle prossime comunali per “Massa insorge.
Giulio Milani, chi è
Da ex elettore M5S, ex militante deluso, ed ex rappresentante di lista...», dice all'Adnkronos Milani. Milani, che sulla sua pagina Facebook si presenta come Responsabile Ufficio Stampa del Cln (Comitato di Liberazione Nazionale), ridimensiona le accuse: «Non ho aggredito Conte, ho semplicemente usato il minimo della forza possibile. Il mio è stato un buffetto, per notificargli il mio disprezzo morale. Mio e di milioni di persone». Perché prova disprezzo per Conte? «Perché ha tradito gli elettori facendo accordi con chiunque pur di avere poltrone e perché ha trascinato l'Italia in guerra dando sostegno al governo Draghi. Per non parlare dei provvedimenti anticostituzionali varati dal suo governo durante la pandemia. Lui e Speranza sono alla sbarra con l'accusa di epidemia colposa. Dovremmo interrogarci su di lui, più che su di me», attacca Milani. Se Conte dovesse sporgere denuncia? «In tal caso spiegherò le mie ragioni in tribunale. I giornali titolano che sono un no vax, ma io sono un editore, gestisco una casa editrice, sono un intellettuale. Ripeto: il mio è stato uno schiaffo pedagogico. La violenza l'ha fatta lui con i suoi Dpcm».
“Il golpe bianco”
Nel suo profilo sul sito di Massa insorge, si legge «il Comitato provinciale dei genitori di libera scelta di Massa Carrara per dare sostegno alla lotta contro la legge Lorenzin e la discriminazione dei bambini in materia di obblighi vaccinali. Infine è arrivato il marzo 2020 e il golpe bianco di Giuseppe Conte: appena ho preso coscienza di cosa avrebbe significato per la vita democratica, sociale, psicologica ed economica del Paese accettare il 'lockdown totalè voluto dai 5 Stelle e dal Pd su imbeccata 'internazionalè, ho pianto». «Sono stato assalito dalle lacrime - prosegue - per tutto quello che avrebbero dovuto subire soprattutto i più giovani, i miei figli, e per la drammatica 'rivoluzione dei palazzì in atto, di cui - da storico - ero in grado di pre-vedere la parabola, compreso l'ingresso in guerra».
Milani, in merito al lockdown, parla di «regole più irrazionali spacciate per scienza e un'intera classe di esperti venduta alle esigenze del potere, come emerge adesso dall'inchiesta di Bergamo. Una scelta criminale e tuttora impunita per assecondare i 'social sentiments' del popolo più anziano d'Europa e scavallare, con questo atroce pretesto, i vincoli di bilancio voluti dalla Ue, ottenendo quei fondi di ristoro che oggi, col Pnrr, gli stessi criminali e la loro 'opposizione sistemicà neanche sono capaci di spendere. Da allora, il mio impegno civile è stato un crescendo. Mi sono dichiarato 'prigioniero politicò tre giorni dopo la dichiarazione di lockdown totale, confinato in casa com'ero, l'attività lavorativa devastata, i figli reclusi come sonnambuli, la gente impazzita di terrore e all'improvviso incattivita, feroce, divisa su tutto e incapace di affrontare il senso della vita e della morte. Penso che nel 2020 abbiamo toccato il fondo della nostra civiltà».
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