Giletti, cosa è successo? La7 chiude “Non è l’Arena”, il conduttore sentito nell'inchiesta stragi. Verifiche sui compensi a Baiardo

Il giornalista: «Non c’è stata nessuna perquisizione, è tutto fango»

Giovedì 13 Aprile 2023 di Valeria Di Corrado e Massimo Galanto
Giletti, cosa è successo? La7 chiude Non è l Arena . Il conduttore sentito nell'inchiesta stragi. E verifiche sui compensi a Baiardo

Come un fulmine a ciel sereno, ieri, La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma “Non è l’Arena”, che da domenica prossima non sarà in onda. Lo ha reso noto la stessa emittente, che «ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione».

Non è chiaro quali siano le ragioni alla base di questa decisione, che «ha lasciato per strada, senza alcun preavviso, 35 persone che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni - ha commentato il conduttore - Io ho le spalle larghe, penso solo a loro». Alcuni dei giornalisti della trasmissione prodotta dalla società inglese Fremantle hanno saputo di essere rimasti senza stipendio mentre si trovavano inviati in varie parti d’Italia per preparare i servizi che sarebbero andati in onda dopodomani. «Tutto si chiarirà al momento giusto», ha commentato la sospensione di “Non è l’Arena” Giletti, che poi ha smentito categoricamente le voci di perquisizioni: «È tutto falso, solo fango ad hoc. Non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla». 

Massimo Giletti e la sospensione di “Non è l'Arena”: «Ne prendo atto, ma 35 persone sono state lasciate per strada senza preavviso»

Effettivamente il giornalista piemontese non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, né è indagato. Risulta invece che sia stato sentito due volte come persona informata sui fatti (ossia come testimone) dalla Procura fiorentina, che indaga sulle stragi del 1993 a Firenze, Milano e Roma. I pm lo hanno ascoltato il 19 dicembre e il 23 febbraio scorsi. Probabilmente per far luce sulle due interviste a Salvatore Baiardo, il gelataio piemontese condannato per aver favorito la latitanza dei fratelli Graviano. Nella prima, quella del 5 novembre, aveva previsto, con due mesi di anticipo, l’arresto di Matteo Messina Denaro. Poi era stato di incalzato da Giletti nell’intervista del 5 febbraio, senza però spiegare la sua “profezia”. Gli inquirenti vogliono capire se l’ex tuttofare dei boss abbia usato il mezzo televisivo per lanciare dei messaggi mafiosi e a che titolo sia stato retribuito dalla Fremantle. «Io non ho pagato personalmente e di nascosto Baiardo: è stato compensato per le proprie apparizioni come un qualsiasi ospite, in maniera trasparente e tracciabile», ha precisato Giletti a “Dagospia”. Poi lo stesso Baiardo, in un video pubblicato ieri su Tik Tok, ha rivelato di essere stato interrogato lunedì a Palermo e, prima, «dal procuratore di Firenze Tescaroli: questo è stato spunto per la prossima trasmissione che vedrete in diretta su Mediaset». 

 

Le indagini della Dda fiorentina sulle stragi del ‘93 sono ripartite dopo che Giuseppe Graviano, capo del mandamento di Brancaccio a Palermo, aveva accusato Silvio Berlusconi davanti alla Corte di assise di Reggio Calabria nel processo alla ’ndrangheta stragista, nel quale il boss è stato condannato all’ergastolo. Poi il fratello, Filippo Graviano, era stato intercettato in carcere all’indomani della puntata del 10 maggio 2020 in cui Giletti aveva letto l’elenco dei boss che stavano per essere scarcerati per l’emergenza Covid: «Il ministro fa il lavoro suo e loro rompono il ca..». Per questo, da fine luglio di quell’anno, al conduttore è stato assegnata una scorta. Nella trasmissione del 26 marzo scorso ha detto: «Ieri ho ricevuto una lettera molto pesante di minacce vere».

VOCI SUL RITORNO IN RAI

Il congedo di Giletti è arrivato via pec. La7 precisa che «rimane a disposizione dell’azienda», almeno fino a giugno, quando scade il suo contratto. La notizia “bomba” arriva nei giorni caldi del “telemercato”. Da settimane il suo passaggio in Rai viene dato per certo, per condurre un nuovo programma il giovedì sera sulla seconda rete (tra le ipotesi c’è anche quello del ritorno su Rai1, dove per anni ha guidato “L’Arena”). Voci che avrebbero irritato Urbano Cairo. All’interno di La7 si cerca di minimizzare il caso, ma Giletti da tempo si sentiva isolato: i rapporti complicati con il direttore di rete Andrea Salerno, che mai ha amato il giornalismo gilettiano, la convivenza faticosa con Formigli, lo scarso feeling con Gruber. Tra i pochi alleati di Giletti risulta il direttore del TgLa7 Enrico Mentana. Ad isolarlo hanno contribuito alcune scelte molto discusse: la conduzione, in piena guerra, prima da Odessa e poi da Mosca (dove fu colto da malore in diretta), la consulenza con Fabrizio Corona per l’intervista al cantante neomelodico Tony Colombo, le inchieste trash su Onlyfans. Intanto, Giletti ha incassato la solidarietà del vicepremier Matteo Salvini che si è augurato di «rivederlo in video al più presto». Verosimilmente, non su La7.
 

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 14:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA