Il giornalista e scrittore Gianni Bisiach, tra i volti più longevi della Rai, uno dei maggiori divulgatori culturali della tv e della radio, autore di pionieristiche inchieste sulla mafia e sulla famiglia Kennedy, è morto questa mattina a Roma, nella struttura per anziani Villa Sacra Famiglia a Monte Mario, all'età di 95 anni. Nominato nel 2018 dal presidente Sergio Mattarella Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Bisiach aveva legato il suo nome a inchieste e speciali sulla storia realizzati per la Rai, per il settimanale 'Tv7' e per il Tg1, dove ha curato per anni la rubrica intitolata 'Un minuto di storià.
Chi era
Medico di formazione, Bisiach ha realizzato rubriche e programmi di successo che sono entrati nella storia del piccolo schermo: «Testimoni oculari», «Grandi battaglie», «Ventesimo secolo», «La Seconda Guerra Mondiale», «La Grande Guerra». Inviato speciale del Telegiornale, è stato autore di «Rapporto da Corleone» e tra gli anni '60 e '70 di innovative inchieste sui fronti di guerra e delle rivoluzioni, sullo spionaggio e la mafia nel mondo. In ambito radiofonico ha tenuto varie rubriche culturali per Rai Radio 1 e per 12 anni è stato capostruttura responsabile, realizzazione e conduzione della rubrica «Radio anch'io» (1980-92). Per il Tg1 ha realizzato per tredici anni (2001-2013) la rubrica quotidiana «Un minuto di storia», sempre con alti indici di ascolto. Bisiach inizia la carriera giornalistica in Rai nel 1956 entrando nella redazione del Telegiornale del Canale Nazionale e ben presto si mette in mostra con numerosi servizi e inchieste giornalistiche e speciali dei programmi culturali. Cura la rubrica «Testimoni oculari» (1958-61) e nel dicembre 1960 l'inchiesta in tre puntate sulle spedizioni polari del generale Umberto Nobile, con i dirigibili «Norge» e «Italia», ottenendo il massimo ascolto nella storia della Rai, con oltre 28 milioni di telespettatori.
Nel 1962 realizza «Rapporto da Corleone», la prima inchiesta sulla mafia in Sicilia con la collaborazione del magistrato Cesare Terranova (poi ucciso nel 1979), di Felice Chilanti, Girolamo Li Causi, Michele Pantaleone, Antonino Rizzotto e Ferruccio Parri. Sull'onda di questo programma tv, utilizzato dal giornalista statunitense Walter Cronkite per il corso dei telegiornalisti della Cbs, nasce la Commissione Parlamentare Antimafia (1963). Nel 1963 è tra gli ideatori di «Tv7», la nuova rubrica settimanale del Telegiornale, di cui sarà anche inviato speciale.