«Tarallo costrinse Rosalinda Cannavò a dimagrire e minacciò Garko di svelare che era gay»: le angherie del re delle fiction

Le accuse della beauty coach Brigitte Simona Valesch negli atti del pm: "Nella villa di Zagarolo tutti gli attori venivano trattati come burattini e sottoposti a pressioni psicologiche"

Mercoledì 9 Novembre 2022 di Erika Chilelli
«Tarallo costrinse Rosalinda Cannavò a dimagrire e minacciò Garko di svelare che era gay»: le angherie del re delle fiction

Il produttore televisivo Alberto Tarallo avrebbe costretto attori e attrici della sua scuderia a diete drastiche, ritocchi a base di silicone, a cambiarsi il nome e nascondere il proprio orientamento sessuale. Sono i nuovi dettagli emersi nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del suo compagno, lo sceneggiatore delle fiction di Mediaset Teodosio Losito, che si uccise l'8 gennaio del 2019.

Le rivelazioni provengono dal verbale della beauty-coach delle star, Brigitte Valesch, che al pm Carlo Villani ha riportato le confidenze che le erano state fatte dai vip e dallo stesso Losito. Tarallo, patron di Ares, oltre a essere indagato per il fallimento della società, è accusato di aver falsificato il testamento del suo compagno, che lo aveva nominato erede universale. Il pm ha invece chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta per istigazione al suicidio.

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RICATTI E PRESSIONI
Tutto ha avuto inizio a marzo del 2021, quando, nella casa del Grande Fratello Vip, tra le lacrime, l'attrice Rosalinda Cannavò, in arte Adua Del Vesco, parlando con l'attore Massimiliano Morra, aveva ricordato il suicidio di «un amico comune», Teo Losito, appunto, definendo lo sceneggiatore una vittima del sistema. Tarallo è stato descritto dagli attori della società come Lucifero. «Eravamo tutte sue pedine: decideva il bello e cattivo tempo, eravamo sotto ricatto psicologico», aveva riferito Gabriel Garko, sentito dal pm. «Già quando andai da lui, nel 1992, ero gay e Tarallo mi diceva che dovevo nasconderlo assolutamente per la mia carriera. Mi indusse a lasciare il mio compagno (...) Con questa storia dell'omosessualità mi ha sempre avuto in pugno». «Ci voleva a casa tutti insieme - ha raccontato Garko - perché voleva il controllo totale dell'artista. La sua prerogativa era cambiare nome all'artista, decidere tutto». La casa in questione è la villa di Zagarolo, ribattezzata Zagarholliwood dove avveniva di tutto come confermato dalla beauty-coach dei vip: «Ho saputo per il tramite sia di Gabriel Garko, sia di Adua del Vesco e sia anche di Massimiliano Morra, che all'interno della villa di Zagarolo vi era una sorta di setta- si legge nel verbale - ovvero di un mondo soggetto a molteplici condizionamenti e violenze psicologiche da parte di Alberto Tarallo». In particolare, la Valesch, soffermandosi su Adua Del Vesco, ha riferito sul cambiamento fisico dell'attrice caduta nel baratro dell'anoressia: «Mi disse che era colpa di Alberto Tarallo, il quale la voleva sempre magra per i ruoli che doveva interpretare nelle fiction. Mi raccontava che veniva pesata ogni giorno e che spesso veniva offesa da Alberto che le diceva: fai schifo, vergognati, dimagrisci». Ma non solo: «Ricordo che il seno della Del Vasco fu pagato da Teo con assegno, che non ricordo a chi fosse intestato». Anche la relazione di Adua con Garko «era tutta una messa in scena adottata da Alberto Tarallo per scopi promozionali».

 


TATUAGGIO E MAGIA NERA
Il dominio di Tarallo, però, secondo quanto riferito dalla Valesch si estendeva anche alla vita del suo compagno Teodosio Losito: «Mi ricordo che Teo aveva un tatuaggio all'altezza dell'osso sacro dove c'era scritto Property of Alberto Tarallo, cioè il suo gluteo era di proprietà di Alberto - si legge nel verbale di Brigitte Valesch - Tale tatuaggio fu fatto senza la consapevolezza di Teo, da quanto mi disse, fu invitato da Alberto a farsi tatuare una scritta a sorpresa».
A Brigitte, moglie del chirurgo estetico Raffaele Siniscalco, Losito chiese se la morte di Sergio, il suo ex compagno, potesse essere attribuita a dei rituali di magia nera che Tarallo metteva in atto: «Mi confidò di aver assistito in prima persona a dei rituali di magia nera fatti da Tarallo in giardino nella villa di Zagarolo. In particolare, Teo mi raccontava che Alberto la sera, quando vi era la luna piena spesso si inginocchiava per effettuare delle invocazione verso di essa».

Ultimo aggiornamento: 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA