Francesca De André ha un tumore, il drammatico racconto sui social: «Non potrò più avere figli. Voglio rimanere positiva»

Il racconto: «Eccomi tornata! Come al solito se sparisco qualcosa di imprevisto e che mi ha scombussolato un po’ la vita mi è successo…ed ecco appunto!»

Mercoledì 6 Settembre 2023
Francesca De André ha un tumore, il racconto sui social: «Non potrò più avere figli naturalmente»

Francesca De Andrè ha un tumore. Una notizia che l'ex protagonista de L’Isola dei Famosi e del Grande Fratello e figlia del cantautore Fabrizio, ha dato ai fan su Instagram lasciando tutti senza parole.

Con un lungo, lunghissimo post la ragazza ha raccontato il suo periodo nero. «Eccomi tornata! Come al solito se sparisco qualcosa di imprevisto e che mi ha scombussolato un po’ la vita mi è successo…ed ecco appunto! Non stavo bene, sentivo che c’era qualcosa che non andava. Mi faccio prescrivere delle ricette dal mio medico e prenoto le analisi e visite del caso. Era venerdì. Andai all’appuntamento per l’ecografia e venne fuori che mi trovarono delle “masse” che da subito risultarono da rimuovere quanto prima, per verificarne anche la natura con successivo esame di biopsia».

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Francesca De Andrè ha un tumore, la tragica scoperta

Il racconto di Francesca De André prosegue: «Nel poliambulatorio dove feci la prima visita purtroppo non avevano strumenti aggiornati abbastanza da potermi fornire ulteriori informazioni o comunque dettagli, così il medico, un po’ di prassi in questi casi, mi prescrisse dei marcatori tumorali da fare immediatamente la mattina successiva e contattò un collega dell’ospedale di Pistoia (trovandomi in Toscana in quei giorni) fissandomi un appuntamento, ecografia di secondo livello, il lunedì successivo. Fatti gli esami del sangue e ritirarti i risultati mi recai il famoso lunedì nell’ospedale di Pistoia dove mi venne detto che ero da ricoverare immediatamente, trattare ad alto dosaggio con antibiotici endovena per abbassare la grave infiammazione/ascesso che mi si era creata con rischio di setticemia oltre ad altre che vi evito…E poi operare. Tutto d’urgenza».

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Il ricovero

Francesca continua: «Partiamo dal presupposto che ero all’ospedale San Jacopo di Pistoia, dove sono stati super professionali, ma mi trovavo ad almeno un’ora da qualunque eventuale persona d’appoggio, Puka, la mia cagnolina, l’avevo lasciata giusto per il tempo della visita ad una mia amica, valige in albergo…ecc. insomma, dovevo tornare a Milano per forza. Firmai per uscire contro ogni parere dei medici, presi la macchina, e andai a prendere Puka, lo stretto indispensabile , e partii per Milano. Un viaggio dei peggiori che ricordi: coda interminabile, durato 4 ore invece di due e mezza, con dei dolori che non augureresti al tuo peggior nemico. O forse sì…vabbèh!»

La malattia

 Francesca prosegue il suo doloroso racconto nei commenti al post: «Ebbene sì. Da quel momento succede qualcosa che ti apre la visione e i pensieri sulla tua vita. Inevitabile come in tutte le esperienze dove subisci dei cambiamenti, dei rischi, che potrebbero cambiarti la vita. Ho realizzato che, anche se non erano e non sono in programma in questo momento della mia vita, comunque non posso più avere figli naturalmente. Ed è anche andata bene! Perché rischiavo per la mia situazione che dovessero levare tutto…tutto vuol dire che sarei rimasta completamente sterile. Quindi è andata da Dio!»

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Il racconto

«Il periodo in reparto con le infermiere, le hoss, che ad agosto erano lì a lavorare , a star dietro a persone che non stanno bene, ma sempre col sorriso (oddio, non tutte tutte eh! Ma io ricordo quelle che lo avevano) l’ho preso cercando di rimanere positiva e chi di voi mi conosce sa che non potevo mai passare le settimane ferma in un letto!». Poi ha detto: «Arrivata a Milano svenni qualche ora a casa di un amico, fratello, e della sua splendida Fidanzata , la mattina presi la macchina, affidai nelle migliori mani Puka, e andai al pronto soccorso della Clinica Mangiagalli. Lì, dopo aver fatto leggere i vari referti che portai, decisero di visitarmi e rifarmi tutte le analisi da capo (simpaticamente le mie vene in quei giorni giocavano a nascondino quindi non vi dico per la prima volta in vita mia quanto ho odiato gli aghi). Decisero di ricoverarmi subito, iniziare la terapia endovenosa per poi operarmi. Iniziò così la mia “vacanza” ad agosto in ospedale. Presi conoscenza parlando con i medici dell’operazione al quale sarei andata incontro , nel quale mi avrebbero rimosso anche le “masse” da analizzare , poi: salpingectomia bilaterale (procedura chirurgica finalizzata alla rimozione di entrambe le tube di Falloppio ndr). Non posso negare che mille pensieri mi hanno sovrastata».

La diagnosi

Poi il finale: «Che dire, mi avevano detto di stare ferma a letto eh…ma appena sveglia dall’anestesia mi sono alzata in piedi e se devo dirla tutta volevo una sigaretta. Sto aspettando ancora l’esito di alcuni esami , Benigno o maligni? Ma sapete cosa? Sono e voglio rimanere positiva, è comprovato che in questi casi lo stato d’animo conta tantissimo, quindi andrà tutto bene».

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 12:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA