Fabrizio Corona può scontare la sua pena a casa.
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«Permangono i presupposti - ritengono i giudici - che avevano indotto il magistrato di sorveglianza a concedere, in via provvisoria, il differimento dell'esecuzione della pena nella forma della detenzione domiciliare». Nell'atto si legge che Corona in questi mesi «ha mantenuto per tutto il percorso di cura l'astinenza dalla cocaina e per quanto attiene alle problematiche sanitarie psichiatriche, egli continua a essere seguito da uno psichiatra privato, dichiara di assumere la terapia in modo costante prescrittagli dallo specialista». Inoltre, secondo i giudici, che hanno respinto la richiesta di una nuova perizia psichiatrica avanzata dalla Procura Generale, «a seguito delle autorizzazioni concesse dal magistrato che hanno consentito a Corona (…) di riprendere attività professionali e di metterlo alla prova rispetto alla realizzazione delle riflessioni introspettive effettuate durante la carcerazione e/o detenzione domiciliare, non sono state segnalate a quel servizio violazioni e Corona appare sempre più sereno». Ecco allora che «pur prendendo atto delle pregresse condotte inadeguate, censurabili e integranti violazioni delle prescrizioni, la sostanziale aderenza al dettato prescrittivo protrattasi ormai da diversi mesi, induce fondamentalmente a formulare una prognosi positiva circa la sua futura osservanza delle limitazioni connesse alla misura domiciliare».
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