Nel 2018 aveva rinunciato alle Olimpiadi, doveva intraprendere la gara più difficile contro il male. Elena Fanchini non ce l'ha fatta: a 37 anni l'ex sciatrice azzurra è morta nella sua casa di Solato in provincia di Brescia, si è dovuta arrendere al tumore che aveva sconfitto ma che la scorsa estate si era ripresentato con una recidiva.
Morta Elena Fanchini, il ritiro nel 2020
«Voglio tornare a sciare» aveva detto non senza commozione quando aveva annunciato di dover sospendere l'attività agonistica prima dei Giochi in Corea. E ci era riuscita, da discesista di razza quale era, ma soprattutto spinta da una positività e un sorriso che non le sono mai mancati. Nemmeno nei momenti più bui. Perché dopo la guarigione a fine 2018, il ritorno agli sci era durato davvero poco: una caduta in allenamento a Copper Mountain con frattura del perone l'aveva costretta tra le lacrime a dover rinunciare ancora. E sembrava un addio definitivo. «È stato bello tornare a sciare anche solo cinque giorni, il mio obiettivo era sconfiggere la malattia e ci sono riuscita» aveva detto l'azzurra. Del resto coraggio e tenacia sono stati il suo marchio di fabbrica, perché anche da quello stop si era ripresa: operazione e sci ai piedi durante le feste di Natale del 2019. «Il mio regalo più bello» aveva scritto la più la campionessa.
Il legame con la sorella Nadia
Legatissima alla sorella Nadia, proprio con l'azzurra più forte aveva poi annunciato lo stop definitivo della carriera: un addio per due quello delle Fanchini sisters, arrivato ad aprile 2020, con Nadia diventata mamma di Alessandro pochi mesi prima, e Elena decisa a guardare al futuro senza gare, ma non lontano dalla sua amata neve. La scorsa estate però il male all'intestino è tornato e per Elena è cominciata una nuova e terribile battaglia: che la sciatrice lombarda non è riuscita a vincere. Si è spenta nella sua casa, a soli 37 anni lasciando il mondo dello sci sotto choc proprio nel giorno in cui a Meribel si festeggiava l'oro mondiale di Marta Bassino. La sua ultima gara resta il superg di coppa in Val d'Isere nel 2017: poi il calvario, tra cadute e speranza. Fino alla fine. Sui social le foto sorridenti con il nipotino, l'amata famiglia, la neve, le campagne per la ricerca contro il cancro. Lo scorso gennaio Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria a Cortina: «Eli è per te». Un messaggio che l'ex azzurra aveva raccolto col sorriso: «Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso».
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