Dora in Rsa contro la sua volontà, l'81enne ora può tornare a casa. La figlia: «Si stava lasciando morire»

A sollevare il caso di Dora, finito al centro delle cronache, era stata la figlia Anna tramite l'avvocato

Venerdì 31 Marzo 2023
Dora in Rsa contro la sua volontà, l'81enne vince la battaglia e torna a casa. La figlia: «Si stava lasciando morire»

Dora Piarulli ha vinto la sua battaglia legale ed ora è libera di tornare a casa. L'81enne di Camaiore, un piccolo comune della provincia di Lucca, era ospite in un Rsa contro la sua volontà ad Aulla (Massa Carrara) Ora Il giudice ha acconsentito, con una serie di prescrizioni, che la donna potesse tornare a vivere nella sua abitazione.

La decisione è stata resa nota oggi dopo che all'udienza di ieri il giudice si era riservato. A sollevare il caso di Dora, finito al centro delle cronache, la figlia Anna tramite l'avvocato Niccolò Domenici.

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Il racconto

L'anziana, che ha bisogno di essere accudita, è seguita da circa un anno da un amministratore di sostegno secondo il quale le condizioni fisiche ed economiche dell'anziana sarebbero state incompatibili con la permanenza nella sua casa di Camaiore. Così Dora era stata portata nella rsa di Aulla dove però non voleva stare. «Le ho comunicato la decisione del giudice, la signora era contentissima», riferisce l'avvocato Domenici spiegando che il giudice ha adottato un provvedimento articolato, con una serie di prescrizioni per l'amministratore e per la figlia, ma che Dora può tornare a casa subito. «I presupposti per un risultato favorevole - commenta ancora il legale - c'erano tutti».

 

«Si rifiuta di mangiare, non vuole fare le terapie: si sta abbandonando», aveva raccontato la figlia di Dora Anna Estdahl che da un anno ha intrapreso una dura battaglia per sua madre. «Io vivo a Torino, ma le ho messo a disposizione una badante che la accudisce e che le stava vicino in ogni momento. A ogni problema di salute avuto da mia madre, io sono corsa da lei e le ho assicurato tutte le cure necessarie fino al ricovero in ospedale avvenuto a febbraio». E proprio in occasione del ricovero la situazione era precipitata. «Dopo averla tenuta una settimana in osservazione i medici avevano disposto le dimissioni. Ma quando hanno visto che c’era anche un amministratore di sostegno le cose si sono complicate». «Prima è arrivata un’ambulanza che la doveva portare a casa, poi un’altra che la doveva porta nella rsa di Aulla. Ma sono state entrambe fermate. Il giorno dopo mi hanno chiamato per dirmi che mia madre era stata portata ad Aulla. Contro la mia e la sua volontà». 

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 20:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA