Ciribiribì Kodak, che fine ha fatto l'attore dello spot? L'appello social: «Salvate la mia casa, vogliono demolirla»

L’attore napoletano che interpretava l'alieno della famosa pubblicità, rischia di perdere la casa in cui vive con la madre 88enne e il fratello e che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni.

Martedì 15 Novembre 2022
Ciribiribì Kodak, che fine ha fatto l'attore dello spot? L'appello social: «Salvate la mia casa, vogliono demolirla»

Chi non lo ricorda in uno degli spot più famosi degli anni '80 con gli occhialoni da aviatore mentre pronunciava quella frase diventata poi un tormentone: «Ciribiribì Kodak». Sono passati 40 anni. E oggi Davide Marotta, l’attore napoletano che interpretava l'alieno di quella famosa pubblicità, rischia di perdere la casa in cui vive con la madre 88enne e il fratello e che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni.

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La casa

Lo rivela Fanpage. La casa in questione è un ex rudere della fine dell’Ottocento situato in via Cupa del Principe a Poggioreale, nei pressi del Parco Aldebaran, e oggetto di un lungo contenzioso fra il Comune di Napoli e Marotta per presunti abusi edilizi.

Nel 2017 l’attore - che ha lavorato anche con Mel Gibson ne «La passione di Cristo» e con Matteo Garrone in «Pinocchio» (era il Grillo Parlante) ed attualmente è impegnato in teatro con San Da Vinci - ha vinto il ricorso al Tar, che ha sospeso il diniego di condono del Comune (che aveva bocciato la richiesta, perché l’immobile si trovava in un’area vincolata nei pressi del cimitero), rilevando che il vincolo era stato posto dopo i lavori di ristrutturazione. Risultato: adesso per il Comune la casa di Marotta è condonabile, ma per la Procura di Napoli - che ha seguito un iter diverso - va demolita lo stesso e le ruspe dovrebbero entrare in azione martedì 15 novembre.

Il video appello

«È una cosa che non si spiega – ha detto il 60enne attore in un video su Fanpage – . Martedì mi hanno comunicato l’abbattimento. Ma abbiamo vinto il ricorso al Tar sul condono. In quella casa, con me, vivono anche mio fratello e mia mamma di 88 anni. Quella masseria ha quasi 150 anni. Mio nonno ci andò a vivere da sposo negli anni Venti del 1900. Lì sono nati mia mamma nel 1934 e tutti i suoi fratelli: 8 figli. Io la comprai nel 1993 per affetto. L'abbiamo ristrutturata, ma esternamente è rimasta com’era».

Dopo il video appello per salvare la sua casa, Marotta è stato sommerso da telefonate e manifestazioni di affetto da parte di amici e conoscenti e per la giornata di domani, quando dovrebbe iniziare la demolizione dello stabile, pare sia stato organizzato un presidio pacifico di protesta, per chiedere al Comune di fermare definitivamente le ruspe.

Ultimo aggiornamento: 19:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA