Chiara Francini, la lettera al figlio mai nato: «Io volevo che tu fossi fiero di me, anche se non ci sei»

Il testo del monologo dell'attrice sul palco dell'Ariston

Sabato 11 Febbraio 2023
Il testo del monologo dell'attrice sul palco dell'Ariston

«Cercherò innanzitutto di divertirmi e di portare tutta la Chiara che ho – dice Chiara Francini nella conferenza stampa pre-serata a Sanremo – Sono molto felice, molto riconoscente ad Amadeus di essere qui. Mi sento fortunata. L'argomento sarà un qualcosa che riguarda strettamente il mio percorso umano. È un monologo che ho scritto con grande verità e cercherò di portare tutte quelle che sono le mie sfaccettature. Ci saranno dei momenti ironici e delle altre tinte di questo arcobaleno».

Tutti i riflettori sono per Chiara Francini al Festival di Sanremo. L’attrice di Campi Bisenzio porta la Toscana nella grande kermesse canora e affiancherà Amadeus durante la serata. Un bel traguardo per la carriera di Chiara Francini, conosciutissima come attrice per tanti film, tra cui l’ultimo «Tre sorelle» di Enrico Vanzina nel 2022.


Le parole del monologo

«Arriva un momento della vita in cui cresci e ha un figlio: io non ne ho ma è chiaro che magari tante cose dell'adolescenza non le farai più.

Tutti intorno a te iniziano a figliare, poi c'è la Lucia, la prima di tutti. Al liceo mi disse, con una faccia assurda, mi disse "sono incinta". Ma se tu non lo sei mai stata non sai che faccia fare, festeggi chi vuole essere festeggiata, anche se tu hai paura. Io ho festeggiato Lucia ma non sapevo più cosa dire. Tutti poi hanno iniziato ad avere figli: uomini stempiati e donne coi capelli corti. Ed io, continuavo a fare le mie cose, amandomi. Poi mi sono accorta che se non mi sbrigavo un figlio no nce l'avrei mai avuto e poi c'è il corpo che ti fa il dito medio alle volte. Mi immagino come potrebbe essere ma sarà diverso da me. Ma io, vorrei sapere come faccio con te bambino che già non ci capiamo? Se sarai gay ti amerò ma sarà più diffcile. Vienimi brillante o con la battuta pronta. Odio l'ingiusto, il male. Ti prego non essere troppo buono altrimenti ti dovrai sempre difendere. Io vorrei, come mia mamma, non prenderti nel mio lettone. Ti devo lasciar piangere. Ma tu non esisti ora. Sono una donna di merda: non so cuinare, non mi sono sposata e non ho figli. Questa voce mi dice che sono sbagliata. Tu, figlio, mi ricorderai che la gioventù e felice ma mi farai così felice.... Io ti aspetto e ti desiderò così tanto che sarai una delusione. Ma parlo così perchè non sono una mamma. In mezzo alla mia vita non so dove metterti o forse non vuoi venire figlio mio? Io vorrei solo che tu fossi fiero di me anche se non ci sei. Forse perchè ci sei sempre stato».


Il testo parola per parola

«Io da qualche parte penso di essere una donna di merda perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli. Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c'è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata». Chiara Francini porta sul palco del Teatro Ariston, a tarda notte, tutti i dilemmi della maternità mancata (finora). «Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio», esordisce. L'attrice parla della maternità, quella delle amiche che a un certo punto «cominciano a figliare» a «valanga». La migliore amica e poi tutte le altre. «Quando qualcuna ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata c'è come qualcosa che ti esplode dentro», dice, sottolineando che «mentre accade tutto questo, tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole solo essere festeggiata. E non c'è spazio per il tuo dolore, per la tua solitudine». «Passeggini, passeggini ovunque». «E io, io che continuavo a fare le mie cose sempre meglio, sempre guadagnandoci di più, con sempre più persone che mi guardavano e mi amavano. E poi. E poi a un certo punto io mi sono accorta che il tempo passava e che se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto. Perché anche quando ti decidi che è il momento giusto poi, magari, il corpo ti fa il dito medio e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita», continua l'attrice. Così arriva «il senso di colpa» che «rimbomba dentro, come un eco». Poi c'è la paura che la maternità possa cambiarla: «E io già lo so, bambino, tu mi porterai via tutta la creatività, la luce». «Ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come parlo…? Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto…» «Forse, sei proprio tu che non vuoi venire da me, perché credi che io mi sia dimenticata di te, che io mi sia dimenticata della vita. Perché avevo troppo da fare. Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me. Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato», conclude l'attrice tra gli applausi dell'Ariston  

Ultimo aggiornamento: 01:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA