Chiara Ferragni, ecco perché l'impero ora scricchiola: dalla rottura con Safilo all'inchiesta in corso a Milano

Crollo di follower dopo il caso dei pandori. I pm acquisiranno i contratti con la Balocco

Venerdì 22 Dicembre 2023 di Claudia Guasco
Chiara Ferragni, ecco perché l'impero ora scricchiola: dalla rottura con Safilo all'inchiesta in corso a Milano

Dopo il mesto messaggio di scuse seguito allo scandalo dei pandori rosa, Chiara Ferragni non parla e non posta. «È distrutta, non esce di casa da giorni», rivelano gli amici. La galassia da 30 milioni di euro costruita in quattordici anni di brillante attività vacilla, i follower la insultano e tra le aziende che l’hanno scelta per sponsorizzare i propri prodotti c’è chi ci ripensa. Come Safilo Group, sede a Padova e tra i leader dell’occhialeria made in Italy, che annuncia l’interruzione dell’accordo di licenza «per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni».

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TESTIMONIAL
La decisione, spiega la società, è stata presa «a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio». L’intesa, disdetta anticipatamente, è stata firmato a settembre 2021 per la creazione e la vendita della prima collezione di occhiali a brand Ferragni. «Siamo entusiasti di accogliere nel nostro portafoglio una delle più famose e influenti imprenditrici digitali al mondo», commentava soddisfatto l’ad di Safilo Angelo Trocchia. «Li ho scelti per la connessione che ho sentito con i loro valori, l’innovazione e l’impegno per l’eccellenza», si emozionava lei.

Ma ora è cambiato tutto. La multa comminata dall’Antitrust - oltre un milione di euro per le due società dell’imprenditrice e 420 mila euro alla Balocco - per pratica commerciale scorretta relativa a una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino che non era legata alle vendite del dolce natalizio come si sarebbe lasciato intendere ai consumatori, infrange proprio i principi del codice etico di Safilo, «una cultura aziendale basata sull’onestà, l’integrità, la correttezza e la buona fede, oltre, naturalmente, a rispettare le leggi in vigore in ciascun Paese dove il gruppo opera», rimarca l’azienda sulla sua pagina web. Quando venne siglato l’accordo, in Borsa le azioni Safilo salirono dell’11,5%, tocco magico già mostrato dall’influencer ad aprile con il suo ingresso nel cda Tod’s e titoli in rialzo del 12%.

Era la consacrazione della Blonde Salad, partita con un dominio acquistato per 510 euro nel 2009 e diventata un caso di studio ad Harvard. Per ogni post arriva a incassare 80 mila euro, oltre alle collaborazioni con gli stilisti è diventata testimonial di Pantene, Morellato, Calzedonia e Intimissimi. È stata nominata Global Ambassador di Bulgari, con «il ruolo di comunicare i valori del brand alle giovani generazioni, con cui ha un filo diretto tramite i propri social». Lo scorso gennaio per Nescafé ha lanciato la linea Milano Intenso, composta da caffè, macchinetta e accessori: il sito Scatti di gusto segnalava che la capsula griffata Ferragni era di gran lunga la più cara, costava 0,55 centesimi ossia tra 8 a 13 centesimi in più rispetto agli altri tipi di miscela.

L’imprenditrice controlla il suo impero tramite due società. Fenice Srl produce il marchio che spazia dagli abiti agli accessori, dal make up alla cartoleria, nastri adesivi compresi: ha chiuso il 2022 con ricavi per 14,2 milioni e un giro d’affari di 61 milioni, in crescita rispettivamente del 115% e del 134% sul 2021. Tbs Crew si occupa invece delle altre attività, come consulenza in digital marketing e progetti di comunicazione, lo scorso esercizio si è chiuso con ricavi per 14,6 milioni (+105%).

L’INCHIESTA
Adesso, con il caso Balocco, i conti del fenomeno del web potrebbero subire uno scossone. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, al momento senza titolo di reato né indagati, l’aggiunto Eugenio Fusco ha delegato il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf ad acquisire i contratti stipulati tra le holding della Ferragni e l’azienda dolciaria relativi alla pubblicità del pandoro. Nei prossimi giorni la Finanza si recherà negli uffici dell’Antitrust per raccogliere la documentazione del procedimento e, dopo gli approfondimenti, è assai probabile la convocazione dell’influencer davanti ai magistrati. Anche perché gli accertamenti potrebbero estendersi a una vicenda simile, quella della sponsorizzazione delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi. Macchie che offuscano la trasparenza dell’imprenditrice, tanto che il coordinatore di Fratelli d’Italia a Milano annuncia una raccolta firme per revocare l’Ambrogino d’oro, massima onorificenza cittadina. «Chiara Ferragni ha usato la beneficenza per ottenere più follower e profitti», la motivazione.
 

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA