Arrivano dagli Usa nuovi, allarmanti aggiornamenti sul caso Britney Spears.
LA TELEFONATA
La telefonata è singolare per due motivi: usualmente nella Contea di Ventura, dove vive Britney, le chiamate al 911 sono pubbliche, stavolta però le autorità l’hanno coperta da segreto perché parte di una inchiesta in corso. Ma anche il fatto che la pop star sia riuscita a telefonare fa scalpore perché, come documentano Farrow e Tolentino, la Spears, proprio in virtù della «custodianship» , non può avere un telefono proprio e chiamare liberamente, tant’è vero che negli anni ha fatto ricorso a vari stratagemmi e all’aiuto di amici fidati per riuscire a comunicare con l’esterno.
I due reporter - lui è figlio di Woody Allen e Mia Farrow e ha dedicato molti scoop al movimento #MeToo in una vendetta implicita contro il padre per le presunte molestie alla sorellastra Dylan quando era bambina - hanno parlato con molte fonti tra cui la madre di Britney, Lynne, l’ex manager Sam Lufti, l’amica Paris Hilton, il parrucchiere Kim Vo, e poi stilisti, una ex cameriera e un investigatore del tribunale. «È una situazione alla Handmaid’s Tale», ha detto un ex truccatore alludendo alla serie distopica tratta dal romanzo di Margaret Atwood Il Racconto dell’Ancella.
Lynne Spears pensava che la tutela legale esercitata dal marito Jamie sulla figlia sarebbe stata «di pochi mesi soltanto», ecco perché non era intervenuta mentre sulla figlia calavano le maglie della «custodianship». Farrow e Tolentino rivelano che Britney riceve una «paghetta» di duemila dollari a settimana pur generando assets da milioni di dollari. Nel 2008 l’udienza che di fatto la chiuse in una prigione dorata durò appena 10 minuti, con la corte che si limitò ad ascoltare la posizione di Jamie senza ulteriori approfondimenti. «Nessuno testimoniò, non ci furono domande, neanche a lei. Britney non ha mai avuto una chance», ha detto Jacqueline Butcher, un’ex amica di famiglia. All’epoca il giudice affidò a Sam Ingham il compito di rappresentare Britney e la popstar continua pagarlo 520 mila dollari all’anno. «Molte fonti però sono convinte che l’avvocato stia dalla parte della conservatorship e di Jamie», scrivono i reporter, citando la Butcher, secondo cui «Ingham riferisce a Jamie tutti i movimenti e le attività di Britney».