Anna Valle: «Niente ritocchi, invecchiare non mi spaventa»

Martedì 20 Aprile 2021 di Ilaria Ravarino
Anna Valle: «Niente ritocchi, invecchiare non mi spaventa»

Oggi La compagnia del cigno, ieri Vite in fuga, domani Lea e i bambini degli altri e il prossimo autunno Luce dei tuoi occhi. A 45 anni Anna Valle romana, due figli, sposata con il produttore Ulisse Lendaro è la signora della fiction italiana, volto amato e popolare della tv generalista, che a 26 anni dalla fascia di reginetta di bellezza «vinta nell'ultima grande Miss Italia Rai, quella col pubblico che neanche Sanremo» occupa ormai un ruolo di primo piano nell'immaginario del romanzo popolare italiano. «Con serie come La compagnia del cigno (ogni domenica in prima serata su Rai1, ndr) si ha la possibilità di raccontare cose molto serie in modo soft.

Temi che io stessa cerco di spiegare a mia figlia».

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Per esempio?
«L'amore malato, l'ossessione amorosa, l'appropriazione del corpo femminile. Come donna non sono mai stata vittima di molestie, ma come genitore non posso evitare di parlarne. Mia figlia ha 13 anni, non voglio che si svegli a 15 in un mondo che non conosce».


Fa fiction dal 1999, con Commesse. Cosa è cambiato?
«Il modo con cui si gira: nel 2000 certi mezzi ce li sognavamo. E poi oggi capitano ruoli più forti, storie meno mediate, con più realismo e personaggi scomodi, persino negativi».


Che bilancio fa della sua carriera?
«Quando mi sono state date delle possibilità ho cercato di esserne all'altezza. Solo così, piano piano, la ragazza con la fascia di Miss Italia ha ceduto il passo, nell'immaginario dei produttori, a una donna più consapevole e meno patinata».


Ha mai fatto un'intervista senza che le chiedessero di Miss Italia?
«No, mai. Ma io a quella fascia sono affezionata. Ha fatto parte della mia vita e ne sono orgogliosa. Mi ha portata fino a qui e nessuno se la dimentica, nonostante siano passati tanti anni».


La bellezza l'ha aiutata nella carriera?
«In fondo sì. Non sarebbe onesto dire il contrario. Magari all'inizio, a 25 anni, mi prendevano meno sul serio. Ho cercato di far capire che anche se ero stata una reginetta bellezza, puntavo ad altro».


Ha mai perso un ruolo perché troppo bella?
«Magari l'ho perso perché mi vedevano troppo elegante. Dicevano: Non riusciamo a sporcarti. Poi Giorgio Capitani mi ha fatto fare l'operaia (ne La memoria e il perdono, nel 2001, ndr) e sono stata sdoganata».


Teme di veder sfiorire la bellezza?

«Come tutte, ma non ne ho il terrore. Certo, i ruoli femminili spesso richiedono un'età più bassa della mia. Ma come mi disse Virna Lisi, è giusto fare i ruoli adatti alla propria età. A 40 anni non faccio una ventenne. Il ridicolo no, grazie».


Ritocchi: niente effetto Kidman?
«Nicole Kidman mi è sempre piaciuta, ma ormai tutti i miei amici la commentano allo stesso modo, come se fosse diventata una bambola di cera. Nessuno dice più se sia brava o no. Io a quella tentazione ho resistito: ci vuole equilibrio».


È vero che vorrebbe girare un film con Carlo Verdone?
«Con i suoi film ci sono cresciuta, sarebbe fantastico. Ma non è elegante chiederlo».


Ma Anna Valle è una che si diverte?
«Certo, non sono mica una musona. Con i miei amici rido molto, magari la timidezza non lo fa trasparire nella vita professionale. Ma una corda comica io ce l'avrei, eh».


Cinema: ne vorrebbe di più?
«Diciamo che oggi, con le sale chiuse, ci vorrebbe più cinema per tutti».


Mai tentata dalla regia?
«No, mi sento ancora inesperta. Con mio marito mi è capitato di fare produzione e mi è piaciuto. Abbiamo realizzato un film, L'età imperfetta, e un corto scritto in pandemia, Human Oak».


Cosa sta girando adesso?
«Sono sul set di Lea e i bambini degli altri, la storia di un'infermiera specializzata nel reparto pediatrico di Ferrara, che si dedica ai bambini degli altri perché non può avere figli. E in autunno torno su Mediaset con Luce dei tuoi occhi, sulla danza contemporanea. È un giallo in cui interpreto una coreografa alla ricerca di sua figlia».


La compagnia del cigno fa meno ascolti dell'anno scorso: le dispiace?
«Va ancora molto bene, considerato che si tratta di una seconda stagione. Il pubblico raramente risponde con lo stesso interesse. Ma la qualità è alta».


Lavora con Rai e Mediaset. E le grandi piattaforme come Netflix?
«Ci sono stati dei contatti preliminari. Fino a oggi alcune cose non sono andate in porto, per altre ero troppo impegnata. Diciamo che la collaborazione non è distante».

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