Alessia Piperno arrestata in Iran, l'amica Silvana Colantoni: «La mamma era disperata, ma lei ha deciso di partire lo stesso»

Uno dei messaggi: «Non riesco ad andarmene da qui, ormai sono parte di tutto questo»

Martedì 4 Ottobre 2022 di Raffaella Troili
Alessia Piperno, l'amica: «La mamma era disperata, ma lei ha deciso di partire lo stesso»

«Alessia vive di sguardi ed emozioni, va oltre l'apparenza».

Il quartiere le va stretto, da sempre. E un posto non è brutto perché ignoto e povero e pericoloso. Silvana Colantoni l'ha vista crescere e cambiare, Alessia. «Una cara amica di mia figlia, dava ripetizioni di spagnolo a mio figlio». Conosce bene le lingue, ha lavorato in posti di rilievo in alberghi del centro. «Sa il fatto suo. Anche per questo la mamma, anche se sempre preoccupata si è arresa quando la figlia ha iniziato a viaggiare da sola. «Io ci sto male, sono preoccupata diceva ma che posso fare? Mica la posso legare?». Un dolore tenuto dignitosamente nascosto nel negozio storico di famiglia in viale dei Colli Albani. «Quattro anni fa mi sembra si sia lasciata con il ragazzo, mi disse: Sono andata al mare da sola, sono tornata a casa e ho fatto lo zaino». È partita per l'Australia, per un anno, «scaduto il visto si è messa a lavorare nelle farm, nelle campagne. Diceva sempre: io al negozio non ci voglio stare».

E ogni volta che tornava aveva gli occhi pieni di emozioni, tanto da raccontare. «Una grande sognatrice, con un coraggio infernale, perché certo non era questo il momento di andare». Silvana è preoccupata, come tutti gli amici di famiglia e del quartiere. Ricorda quello «spirito libero; la vita che lei voleva era questa». Tra ripetizioni e confidenze, le chiedeva; «Ma non hai paura?». E lei lucida e candida ripeteva: «Ho deciso di partire perché voglio conoscere posti nuovi, luoghi che trasmettono emozioni».
È stata nei Paesi più disparati. «Vuole conoscere l'altra faccia della medaglia, non crede se non vede. E quando torna ne è certa: quel posto è meraviglioso, non credete...».

Zaino e tenda

Zaino e tenda, a volte in moto. «Ma sempre sola, i compagni di viaggio li incontra durante il percorso». Di certo diversa dal fratello che lavora con i genitori, dagli amici, dall'entourage solito che bighellona e trova pace in quei quattro angoli sotto casa, a Colli Albani. Né sceglie le solite mète battute dai giovani, sicure, a 5 stelle, mondane. Un cuore inquieto, alla ricerca disperata di sguardi e vita vera. «Uno spirito libero», ripete Silvana preoccupata. «Io credo, voglio credere, che tornerà sana e salva, non le faranno del male. Conosco la famiglia, sono della mia zona, sono tanto preoccupati. Siamo tanto preoccupati, mi sono informata anche io, nel mio piccolo. Non le possono fare nulla: perché le devono fare qualcosa? È una deliziosa ragazza, dall'animo intrepido e sensibile». Ieri nel negozio Di Libro in Libro i familiari non si sono visti. Pochi si sono affacciati, non c'era la confusione di sempre all'esterno (specie in questi giorni in cui è iniziata la scuola). C'era il deserto. Non c'era mamma Manuela, con il suo sorriso dolce ma con i pensieri altrove. Ora si capiscono tante cose non dette. Gentilezze e premure di chi ha altro a cui pensare. Di chi ha una figlia in giro per il mondo.

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