Ucraina, Al Bano: «Se aiutasse la pace andrei a cantare pure a Pripyat con -30 gradi»

Lunedì 28 Febbraio 2022
Ucraina, Al Bano: «Se aiutasse la pace andrei a cantare pure a Pripyat con -30 gradi»

Al Bano si propone come "mediatore" canoro nel conflitto tra Russia e Ucraina, sul quale era già intervenuto proeccupato nei giorni scorsi: «Questi negoziati devono portare la fine del conflitto. Se potesse aiutare la pace andrei a cantare sul Pripyat pure di notte, pure a -30°.

Vedere le immagini della gente disperata sotto le bombe, dei bambini con lo sguardo perso mi fa stare male. Rinnovo l'appello al presidente Putin e alla Nato perché si impegnino tutti al massimo per uscire da questa situazione orrenda».  

Al Bano: «Sogno di cantare la pace tra Russia e Ucraina. Servirebbe vaccino contro la guerra»

Al Bano contro la guerra Russia-Ucraina

«Io - dice in un'intervista all'Adnkronos - sono nato nel 1943: ho vissuto la guerra senza averla capita. Ero troppo piccolo ma il rumore delle bombe delle bombe mi è rimasto dentro. E mi auguro con tutto me stesso che i miei figli e i figli dei miei figli non debbano vivere queste esperienza di barbarie, di dolore, di paura».

«I capi di governo di tutto il mondo hanno delle responsabilità. Spero che i delegati che siedono al tavolo di questi negoziati abbiano ben presente la posta in gioco e che trovino in modo di mettere fine immediatamente alla guerra», aggiunge Al Bano.

Che poi avverte: «Attenti ai corsi e ricorsi storici: nel secolo scorso, dopo la Prima Guerra Mondiale arrivò la Spagnola. Spero proprio che oltre 100 anni di storia non siano passati invano e che non vogliamo proporre questa disgrazia al contrario, passando, dopo due anni di Covid, che ha già messo in ginocchio il mondo intero, alla Terza Guerra Mondiale», conclude il cantante di Cellino San Marco, molto amato sia in Russia (dove ha cantato per ben 4 volte per Valdimir Putin) che in Ucraina.

L'incidente diplomatico con l'Ucraina nel 2019

Nella primavera del 2019, però, il cantante era stato inserito nella blacklist dei personaggi sgraditi, e considerati pericolosi, dall'Ucraina, per le sue dichiarate simpatie nei confronti di Putin e per alcune dichiarazioni sull'appartenenza della Crimea alla Russia. Spesso in tour in entrambi i Paesi durante gli anni Ottanta e Novanta assieme alla ex moglie Romina Power, era stato incluso dal Ministero della Cultura ucraino tra 147 nomi scomodi al Governo di Kiev. Dopo pochi mesi, nel settembre 2019, l'incidente diplomatico era rientrato ed era tornata la pace. E già allora Al Bano aveva espresso la speranza «di essere invitato ed accolto in Ucraina per un grande concerto di pace e musica».

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