Adamo Guerra, la moglie: «Dite che sapevo tutto? Dal 2016 ho avuto dubbi sul suo suicidio». Ora il marito va a processo

Raffaella Borghi: «Non cercavo soldi ma un padre per le mie due ragazze. Dite che sapevo tutto? Ho la coscienza a posto e alla fine la verità verrà fuori»

Martedì 26 Settembre 2023 di Mauro Evangelisti
Adamo Guerra, la moglie: «Dal 2016 ho avuto dubbi sul suicidio di mio marito». Ora il marito va a processo

«Non ho bisogno di difendermi, so qual è la verità. Mi dispiace che escano queste cose, in città c’è anche un po’ di maldicenza». Raffaella Borghi parla da Lugo di Romagna, da quella terra da cui, nel 2013, l’ex marito, Adamo Guerra, fuggì, forse preoccupato per i debiti, abbandonando lei, le due figlie adolescenti, i genitori e tre biglietti in cui lasciava intendere che l’avrebbe fatta finita. Dieci anni dopo l’inviato di “Chi l’ha visto?” ha ritrovato Guerra a Patrasso, in Grecia, dove sta conducendo la sua seconda vita.

Si disse: la moglie ha saputo che era ancora vivo solo nel 2022, quando saltò fuori la registrazione all’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero della Farnesina. L’altro giorno nuovo colpo di scena: l’Ansa ha rivelato che già nel 2016 la moglie sapeva che il marito era in Grecia. A Ravenna (tribunale di competenza per Lugo) intanto si prepara il processo per Guerra, oggi 57enne, per violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Signora Borghi, ma davvero lei sapeva tutto ed era stata informata dalla Farnesina da almeno sette anni? Sarebbe giusto sentire la sua versione.
«Ho la coscienza a posto. Mi dispiace che escano queste cose. Forse c’entrano le maldicenze. Ma non devo rispondere ora, le mie parole verrebbero travisate. Daremo tutte le spiegazioni, vedrà».

Dunque è tranquilla?
«Tranquilla non sono tranquilla, ma non lo sono per quanto è successo, per tutto il dolore che stiamo affrontando da dieci anni. Sono molto tranquilla per come ci siamo comportati fino ad oggi e per quello che abbiamo fatto. Noi cercavamo un papà, il padre delle mie figlie».

 

Stiamo parlando di una storia molto dolorosa.
«Sta scherzando? Certo che è molto dolorosa».

Ora si parla di un processo per il suo ex marito.
«Non ho ancora le carte in mano. Ci sono vari step in questa vicenda».

Tornerà a Chi l’ha visto?
«Certo, tornerò. Vi chiedo solo di portare rispetto. Chi di voi è un genitore può comprendere il dolore che hanno dovuto affrontare le mie figlie. Io sono sempre la stessa persona, non devo giustificare le mie emozioni, ma è una vicenda molto delicata a livello familiare».

Lugo di Romagna è una città molto bella e civile, ma certi eventi lasciano un segno perché tutti conoscono tutti.
«C’è il chiacchiericcio, ho passato dieci anni di chiacchiericcio. Ho sempre rispettato anche questo, quello che stavamo passando lo sapevamo solo noi. Io mi sono fidata sempre delle istituzioni».

Per sbloccare la situazione è dovuta intervenire una trasmissione tv. Quello colpisce.
«Sì, ha colpito anche me».

Se lo ha trovato il giornalista, potevano trovarlo anche gli investigatori. In fondo c’è un problema di mancato mantenimento delle figlie.
«Bravo, se l’ha trovato il giornalista... Però voglio chiarire: il problema non è economico, non è il mantenimento. Il succo di questa storia è un papà che non sapevamo che fine avesse fatto».

Ma sapevate dal 2016.
«E spiegherò anche questa cosa del 2016 uscita in Ansa. Ci sono stati vari step, in questa ricerca, ma ripeto io sono andata dalle istituzioni per trovare un papà e me l’ha trovato la redazione di Chi l’ha visto. Non sono andata per un processo, per rivendicare un mantenimento. Ero separata da anni, se volevo pensare ai soldi lo facevo quando ce n’erano. Lasciamo stare. La nostra vita privata la conosco io, la conosce lui, la conoscono le mie figlie».

Una donna sola che cresce due figlie un problema economico lo deve affrontare.
«Una tira avanti con il proprio lavoro ma non hai diritto a nulla. Ti aggrappi anche agli aiuti di chi ti ha sempre voluto bene. Un ex marito per legge ha dei doveri. Nel 2016 avevamo presentato una denuncia perché ipotizzavamo che fosse vivo, ma non sapevamo dove fosse. Stateci vicino, dal punto di vista umano. Queste cose non devono succedere a nessuno».

C’è un’eventualità che colpisce: il suo ex marito ha fatto credere alla madre di essere morto, una cosa crudele.
«Lo ha fatto credere anche alle figlie, avevano 12 e 16 anni. Le sembra poco? Quando un padre scompare ai figli mancano le basi, è una palafitta senza pali. Se non tenevo su quei pali, crollava tutto».

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