Squali in pericolo: esperti internazionali in campo per proteggerli

Martedì 14 Luglio 2020 di Ilenia De Rosa
Squalo Smeriglio
Contribuire alla conservazione di diverse specie di squali nel bacino del Mar Mediterraneo attraverso lo sviluppo di attrezzi da pesca a basso impatto e la diffusione di buone pratiche tra i pescatori. E' questo il principale obiettivo del progetto «Life Elife», coordinato dalla stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. Si tratta di un'iniziativa internazionale cofinanziata dalla Commissione Europea, che coinvolge dieci partner in Italia, Grecia e Cipro (Area marina protetta delle isole Pelagie e quella di Tavolara-Punta Coda Cavallo, Costa Edutainment con particolare riferimento agli acquari di Genova e Cattolica, consorzio Mediterraneo, Consiglio nazionale delle ricerche, Legambiente, Marine & environmental research (Mer) Lab, Algowatt, Università degli Studi di Padova).

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La vita degli squali è, infatti, in pericolo. Fin dalla metà degli anni ’80 gli elasmobranchi, squali e razze, hanno subito una forte pressione di pesca che nel Mar Mediterraneo è dovuta per la maggior parte a cattura accidentale con attrezzature di pesca quali le reti a strascico e i palangari. I dati raccolti nel 2018 dalla stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli attestano che l’88% dei pescatori intervistati pesca regolarmente squali, nella maggior parte ancora vivi (75%). Circa 42.000 tonnellate di esemplari di Squalo smeriglio (Lamna nasus), Mako (Isurus oxyrinchus), squalo volpe (Alopia spp) sono pescati nell’Unione Europea ogni anno, di cui 25.000 sono verdesche. Le specie più sfruttate tra quelle di profondità sono il centroforo (Centrophorus spp.) e lo squalo zigrino (Dalatias licha).
 
Oggi 14 luglio si celebra la Giornata mondiale degli squali, dedicata agli elasmobranchi, predatori all’apice della catena alimentare con un importantissimo ruolo all’interno degli ecosistemi marini, che si trovano oggi in uno stato di conservazione molto precario a causa dell’uomo. In tale occasioni i partner del progetto «Life Elife» hanno prganizzato un webinar aperto al pubblico che verrà trasmesso alle ore 11 in diretta in contemporanea sulle pagine Facebook del progetto Elife, dell’Acquario di Genova e di La Nuova Ecologia al fine di spiegare come si possa proteggere questi predatori marini attraverso sistema di pesca innovativi ed ecosostenibili Al webinar interverranno Massimiliano Bottaro, coordinatore del progetto e ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Giulia Visconti dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, Paolo Pelusi di Consorzio Mediterraneo. 

«Gli squali sono stati troppo spesso presentati sui grandi schermi come animali pericolosi o addirittura mostri – afferma Massimiliano Bottaro, coordinatore del Progetto Elife e ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn – quando sono al contrario predatori importantissimi che contribuiscono a mantenere l’equilibrio negli Oceani. Diffondere una corretta informazione su queste specie, sui reali pericoli che minacciano la loro sopravvivenza e presentare alcune soluzioni che possano concretamente contribuire alla loro conservazione è all’interno del progetto Elife una delle azioni per raggiungere una maggiore consapevolezza del problema e progettare sistemi di gestione degli ambienti naturali che sappiano coinvolgere i pescatori, il mondo della scuola, la cittadinanza».

Il progetto LIFE ELIFE ha una durata di 5 anni e un budget complessivo di oltre 3,3 milioni di euro di cui 2 milioni cofinanziati dalla Commissione Europea. Le azioni pilota e dimostrative si svolgeranno in diverse marinerie, come Chioggia, Gallipoli, Lampedusa, Cirò Marina/Porto Cesareo, Nord Sardegna, Marsala, Mazara del Vallo, Lampedusa ed in alcuni siti a Cipro e in Grecia.
 
Il progetto mira a contribuire alla conservazione di alcune specie di squalo fortemente minacciate nel Mar Mediterraneo attraverso il coinvolgimento diretto dei pescatori per avviare l’utilizzo di attrezzi di pesca più selettivi, capaci di ridurre le catture accidentali – bycatch - del 30% nelle aree interessate. Allo stesso tempo, il progetto mira a diminuire del 50% la mortalità di esemplari delle stesse specie, attraverso lo sviluppo di protocolli di gestione che le preservino dall’impatto dell’attività antropica.

Per alcune specie e per alcune aree coinvolte, gli obiettivi sono ancora più ambiziosi: ridurre del 100% la cattura e la mortalità di squali grigi nell’isolotto di Lampione (parte dell’Amp delle isole Pelagie) e abbattere del 50% la catture accidentali di squali elefante nelle acque costiere della Sardegna settentrionale.
 
Elife si pone anche un importante scopo divulgativo: contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza nel largo pubblico e nei giovani rispetto al problema della conservazione degli elasmobranchi, attraverso l’ideazione di attività e laboratori nelle scuole a cura di Legambiente e di mostre ed esperienze edutainment nelle strutture e nelle aree coinvolte, quali i due Acquari di Genova e Cattolica, supportati da strumenti di comunicazione creati ad hoc. Un’importante azione divulgativa verrà svolta anche verso i pescatori, che saranno coinvolti non soltanto in attività concrete sul campo, ma anche in momenti formativi per imparare a conoscere gli strumenti di pesca alternativi e il loro utilizzo.
 
L'iniziativa ha anche uno scopo scientifico: aumentare e rendere sistematica la raccolta di dati sullo stato di conservazione delle specie interessate anche attraverso la marcatura e l’applicazione di segnalatori satellitari agli esemplari catturati e rilasciati, affidata alla Stazione Zoologica Anton Dohrn.


 


 
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