Che fatica prendere quei milioni per la città

Sabato 17 Maggio 2014
La campagna elettorale procede senza grandi scossoni. I temi e le schermaglie sono quelli annunciati. Alcuni banali, altri più seri.
Ma c'è un argomento, che pure è stato la novità più rilevante del quinquennio di Cimatti, nonostante la poca voglia di accorgersene, che viene snobbato. Ne hanno parlato di striscio alcuni candidati (ad esempio i grillini della seconda lista che poi non si è presentata), ma pochi l'hanno preso di petto.
E' il tema degli oneri urbanistici da recuperare. Ovvero durante questi cinque anni Mauro Beraldin, prima da presidente del consiglio, poi da assessore all'urbanistica, ha fatto saltare il tappo a una serie di situazioni in sonno: dal "computer che aveva sbagliato i conteggi" alle pratiche e alle lettere di recupero non partite, tutte cose uscite pubblicamente nelle discussioni consiliari, c'è un pacco di milioni che la città ha iniziato a recuperare. Dal sonno si è passati bruscamente al risveglio. Milioni, non noccioline.
Anche perchè si è capito che nel corso degli anni ci sono stati trattamenti diversi tra persone e persone, tra ditte e ditte. Come mai? Oggi, nell'intervista a fianco, l'assessore uscente (per tutto ringraziamento la new age del Pd neanche l'ha candidato) spara qualche bordata sia verso gli uffici, sia verso un'amministrazione che ha recepito sì i suoi input, ma con fatica e grandi resistenze. E accende di nuovo la miccia sull'ultima grande questione, ovvero l'ex area Iar Siltal. Dove a suo avviso ci sono quasi altri due milioni da portare a casa.
C'è un episodio eloquente. Quando l'assessore capì il problema, chiese tra i consiglieri che qualcuno facesse un'interpellanza in consiglio. Pare che ci sia stato un fuggi fuggi. O, almeno, nessuna ressa per firmare l'interrogazione. Non si doveva accusare nessuno, solo porre una domandina al sindaco: gli oneri ci sono o no? Un dovere da parte di ciascun consigliere. Alla fine solo due l'hanno fatto, il pidino Borsato e la Facchinello di Altra Bassano.
Avviso ai prossimi eletti: in municipio si va o per fare gli interessi della città, o per scaldare la sedia. Non ci sono terze vie.© riproduzione riservata