Vogalonga per 2.100 barche

Domenica 20 Maggio 2018
Vogalonga per 2.100 barche
LO SPETTACOLO
VENEZIA Vogalonga, edizione numero 44: 2.100 barche e 8.300 vogatori. Venezia oggi accoglierà gli amatori dell'acqua e del remo, sia esso pagaia o di legno sagomato, e tutte le tipologie di imbarcazioni. Sono ammessi tutti gli stili e le discipline, in questa giornata che da quasi mezzo secolo libera per un giorno la laguna dal motore, cancellando il famigerato moto ondoso.
Tutto iniziò con una regata tra amici su mascarete il giorno di San Martino del 1974. Gli appassionati della voga alla veneta in quegli anni erano pochi e isolati, in un mondo che sempre più era volto al motore. Oltre ai regatanti, altri erano gli amici coinvolti, tra cui Lauro Bergamo, allora direttore de Il Gazzettino, Toni Rosa Salva, da sempre attivo nel mondo delle regate, Giuseppe Rosa Salva, noto per il suo impegno in difesa di Venezia.
TANTI APPASSIONATI
Fu così che prese avvio l'idea di promuovere una vogata non competitiva, e di invitare tutti gli appassionati e tutti coloro che avevano posato i remi da troppo tempo ad unirsi contro il degrado della città ed il moto ondoso e per il ripristino delle tradizioni veneziane. Da questo moto spontaneo e genuino nacque l'avventura della Vogalonga, bandita il 26 gennaio 1975, e promossa attivamente dal comitato composto da Lauro Bergamo, Carlo Gottardi, Delfo Utimpergher, Lilly Sirolla e dai Rosa Salva (Toni, Lalo, Pino e Paolo).
Un gruppo sparuto di veneziani li definirà Sandro Meccoli sulle pagine del Corriere della Sera che, stanchi di ciacolar' e di sentir ciacolar' sulle sorti della città e della laguna, hanno richiamato i cittadini alle armi, ovvero all'arma di sempre, il remo.
EQUIPAGGI DALL'ESTERO
Se all'inizio furono raduni del popolo veneziano, a bordo delle le loro barche tipiche, in seguito la Vogalonga acquisì sempre più partecipanti e destò l'interesse del mondo, facendo rifiorire un senso del luogo e soprattutto un artigianato che risultava quasi scomparso. Da allora, gli squerarioli presero il nome e il titolo di maestro d'ascia e sull'onda dell'entusiasmo sorsero in pochi anni a Venezia e nei centri limitrofi oltre cinquanta società remiere che, gradatamente, si munirono di splendide imbarcazioni di rappresentanza a dieci, dodici e diciotto remi.
L'ITINERARIO
Oggi la partenza alle 9 sarà spettacolare come sempre: 2.100 barche si muoveranno tutte insieme da San Marco verso l'isola di Sant'Elena; poi, ecco i 30 chilometri da percorrere in laguna, attraverso i canali ed i luoghi più ameni e pittoreschi. Un turismo sostenibile che ha pochi eguali, che non si regge su soldi pubblici ma solo sulle iscrizioni, a dimostrazione che quando l'idea è vincente non servono immani finanziamenti o intellettualistiche forzature. Sono benvenuti tutti gli stili e le discipline; aggirata l'isola di Sant'Elena, si costeggiano le isole delle Vignole, di Sant'Erasmo e di San Francesco del Deserto. A metà percorso si raggiunge Burano e costeggiando le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, il corteo entra in Murano attraversando il suo Canal Grande. Si passa per il canale di Cannaregio e si raggiunge il Canal Grande e quindi l'arrivo sito alla Punta della Dogana di fronte a San Marco.
Tullio Cardona
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Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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