Villa Condulmer è un lussuosissimo resort, un prestigioso golf club che sorge

Lunedì 9 Dicembre 2019
Villa Condulmer è un lussuosissimo resort, un prestigioso golf club che sorge accanto a una splendida villa veneta. Si trova a Mogliano, in provincia di Treviso, non lontano da Venezia. Il 14 novembre 2003, un gruppo formato da una decina di uomini cinesi soggiorna nelle suite della villa; giocano anche una partita a golf, ma sono lì per affari. Vestono all'occidentale, con abiti di fattura sartoriale. La delegazione è guidata da Xi Jinping, definito dalle scarne cronache di quell'episodio presidente del Comitato permanente del congresso della provincia di Zhejiang, e da Duan Yongkuang, presidente della China People's Bank, la Banca di Stato cinese. Nessuno può ancora immaginare chi sarebbe diventato Xi. L'atmosfera è rilassata, i cinesi sorridono e si godono le bellezze del luogo. Quel giorno sottoscriveranno un importante accordo con la Sias, la società italiana che gestisce l'autodromo di Monza, per la costruiione di un autodromo a Jinhua, città della provincia di Zhejiang ma collocata strategicamente a duecentocinquanta chilometri a sud di Shanghai, su un'area di oltre cinque milioni di metri quadrati. La pista che gli italiani realizzeranno in Cina fa parte di un progetto più vasto che prevede la nascita di una «città dell'auto», un complesso industriale che si sviluppa su 667 mila metri quadri, ricco di capannoni, aree espositive e uffici direzionali. Non a caso si parla di Detroit dell'Asia. L'autodromo da costruire non è destinato solo alle gare sportive ma anche alla sperimentazione di nuovi modelli di macchine, prodotti nelle fabbriche della zona. All'affare partecipano due partner, da una parte il gruppo finanziario Chu's Investment di Shanghai, che pur avendo sede legale nella metropoli è controllato dal governo della provincia di Zhejiang, che assume il 25 per cento dell'investimento, dall'altra la società Phoenix International di Milano, rappresentata da Alessandro Sghedoni e Barbara Zoccali, un architetto veneziano e una sinologa che vantano una lunga esperienza di attività economiche in Cina e hanno già lavorato, in qualità di consulenti, con il governo di Pechino. Il progetto viene affidato a eccellenti professionisti: l'architetto Mario Botta, l'ingegnere Giorgio Beghella Bartoli, responsabile tecnico dell'autodromo di Monza, Giuseppe Rapisarda e Angelo Sticchi Damiani. Al termine di una riunione delle due delegazioni tenutasi in un salone riservato di Villa Condulmer, e dopo aver visitato l'autodromo di Monza, il gruppo fa una escursione a Venezia. Xi Jinping, come un qualsiasi turista, acquista nelle botteghe veneziane foulard di seta per la moglie e qualche souvenir in vetro di Murano. «Un po' di Monza anche in Cina» scrive il quotidiano «la Repubblica», tra i pochi a dare la notizia ma solo nella sezione motori. Sono anni in cui Italia e Cina si guardano con interesse, in ballo ci sono reciproche opportunità economiche e di interscambio. A pochi mesi da questo episodio sarebbe seguita la visita ufficiale dell'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi in Cina, accompagnato da una folta delegazione di industriali.
Gennaro Sangiuliano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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