Vida, stasera nuova manifestazione «Siamo contro questo disegno di città»

Mercoledì 17 Luglio 2019
SAN GIACOMO DALL'ORIO
VENEZIA «Non è utopia, ce la possiamo fare, davanti alla Vida, nuovo assetto perché la lotta continua». Uno slogan battagliero che annuncia come i residenti non ci stiano a far sì che la Vida torni ad essere un ristorante. Questa sera alle 19 la protesta prenderà vita direttamente davanti all'ex teatro Anatomico. L'occasione sarà utile per fare il punto della situazione, capire cosa sta succedendo, confrontarsi tra residenti e scegliere un percorso comune per cercare di sostenere il proprio punto di vista, quello cioè, che la Vida non sia un ristorante. «Carte ufficiali e pareri degli esperti dicono quanto sosteniamo da tempo: un'attività commerciale dentro all'Antico Teatro di Anatomia di Venezia non si può proprio aprire, tanto meno un ristorante con plateatici annessi. Più di qualcosa non quadra in questi lavori ed è ora che il Comune ne dia conto», affermano i manifestanti.
Dopo l'incontro aperto di lunedì sera, in cui sono stati consegnati i moduli, gli aderenti al comitato fanno sapere che al Comune «arriveranno una valanga di segnalazioni di abuso edilizio. Un modo per spingere chi di dovere a dare lumi sulla situazione». Oltre a questo domani sarà l'occasione per portare anche le segnalazioni personali e ottenere altre istruzioni sul da farsi. Il comitato però fa sapere che: «Non ci fermeremo di certo a questo. La lotta per la Vida è e continuerà ad essere la lotta contro un preciso disegno che mira a spegnere definitivamente la città». Quindi l'attacco diretto: «Non ci servono le prese in giro sulla Trattoria per i veneziani in un campo già ricoperto da plateatici, come non abbiamo bisogno delle fandonie su improbabili deroghe retroattive per giustificare ciò che, normativamente, è semplicemente ingiustificabile. Fumo negli occhi, al pari dei balletti mediatici plateatico sì, plateatico no a cui abbiamo dovuto dare ascolto in questi giorni. La questione ha a che fare con il poter abitare degnamente nella propria città senza vedersi sottratti ogni giorno spazi di vita per il profitto altrui». (t.borz.)
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