Vescovo insultato e minacciato

Domenica 21 Marzo 2021
Vescovo insultato e minacciato
CHIOGGIA
Il vescovo Tessarollo di nuovo oggetto di insulti e minacce. Come già aveva fatto giovedì, mons. Adriano ha riportato su facebook quel che gli è accaduto, ieri pomeriggio, in riva Vena. «Passiamo io e il parroco della Cattedrale e, sotto i portici, ci piomba un altro della banda'». Il giovane sorpassa, correndo, i due religiosi e, racconta il vescovo, «io lo saluto e gli dico di stare buono». Poche parole che volevano essere una raccomandazione paterna ma che devono aver innervosito il ragazzo, il quale pronuncia «i soliti insulti e minaccia la pagherai cara'», rivolto al vescovo. Monsignor Tessarollo, imboccando il ponte delle Zitelle, gli risponde: «Non ho paura di te». A quel punto il ragazzo torna indietro, si avvicina ai due religiosi, li fissa con aria di sfida e poi si allontana. Il commento del vescovo: «Questi sanno di essere padroni della situazione e dei loro affari che tutti sanno». Alla fine non è successo nulla, ma non si può dire che la frequentazione di riva Vena sia quella tranquilla passeggiata che dovrebbe essere nel cuore del centro.
LA DENUNCIA
A seguire, cosa non vista dal vescovo, è arrivata una pattuglia della Polizia, che ha identificato il bullo. La Polizia era stata chiamata da Diego Ardizzon, titolare del bar-cichetteria già preso di mira in passato da quel giovane che aveva appena minacciato il vescovo. Anche Ardizzon, due giorni prima, aveva avuto a che fare con il ragazzo, che avrebbe mostrato, a una terza persona, a pochi metri del bar, di tenere un coltello nel giubbotto, dicendo che gli sarebbe servito «per quell'infame che mi ha fatto finire in carcere». Il barista ha denunciato formalmente anche quest'ultimo episodio; il vescovo, per ora, no.
LA RICHIESTA
Intanto ieri Mauro Armelao, segretario regionale del sindacato di Polizia Fsp, aveva commentato l'episodio di giovedì e le osservazioni di mons. Tessarollo: «Capisco la rabbia del vescovo che, purtroppo, ha toccato in prima persona una situazione di non facile risoluzione, non per colpa della Polizia ma per colpa di strumenti insufficienti. La sicurezza non la fa un edificio, ma la fanno gli uomini e le donne che sono in strada ogni giorno»; che, assicura Armelao, «fanno il loro dovere» ma sono troppo pochi rispetto alle necessità. E così il sindacalista chiede «che il sindaco faccia convocare in Prefettura un comitato per l'ordine e la sicurezza e che in quella sede si decida il potenziamento del Commissariato con almeno 5 agenti, in modo da rinforzare le cinque squadre di volante; e si preveda un congruo numero di aggregati per il periodo estivo, visto che, da due anni, nessun rinforzo estivo arriva a Chioggia. E' quanto mai necessario, inoltre, il trasferimento dell'ufficio presso l'ex tribunale così da poter avere posti letto da dedicare al personale, magari mandato di rinforzo».
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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