Veronica Pivetti: «Io e le mie fragilità, ci convivo e le combatto con l'ironia»

Lunedì 16 Ottobre 2017
IL LIBRO
Veronica Pivetti ci prova ancora. L'amata protagonista di Provaci ancora Prof! (la popolare serie televisiva di Rai 1 in onda la settima stagione) ha appena pubblicato un altro libro autobiografico, il secondo per Mondadori dopo Ho smesso di piangere. Presentato a Bassano, Mai all'altezza - Come sentirsi sempre inadeguata e vivere felice affronta anche con leggerezza e armonia argomenti seri, e pure tragici. Si stenta a credere che l'attrice, doppiatrice, conduttrice televisiva e radiofonica, figlia di un regista ed un'attrice e sorella minore dell'ex presidente della Camera Irene, si senta ancora inadeguata. «Non è un fatto di successo - spiega Veronica - sicuramente l'affetto del pubblico che segue la fiction e compra i libri è un regalo all'autostima. Si tratta di fragilità che abbiamo dentro, che si sono formate all'età di 5 o 6 anni e che ci portiamo anche nella tomba: da bambini si guarda agli adulti come modelli e a volte gli adulti non si accorgono che, magari anche solo per disattenzione, trasmettono messaggi duri. I miei genitori mi hanno sempre valorizzato e stimolato, ma possono aver detto cose che mi hanno segnato a vita, minando le mie sicurezze».
LA LOGICA E L'IRONIA
Una condizione difficile, ma non impossibile, se si usa l'arma dell'ironia: «Sono convinta che certe cose non si possano dimenticare, al massimo si può fare chiarezza in sé stessi, combatterle con la logica». E ridendoci su, in Mai all'altezza racconta i traumi della vita: «Per una bambina di sette anni avere il trentasei di piede nel 1972 era come avere due teste o la barba. I bambini erano bassi e le bambine più basse ancora. Poi c'ero io. La più alta della classe, irrimediabilmente fuori misura». Fuori misura, ma mai all'altezza: un paradosso su cui la Pivetti ha costruito una carriera. L'idea del libro è nata dopo l'incendio del 2014 divampato nel suo appartamento, da cui è uscita viva per miracolo: «È stato uno shock, ma anche un'occasione per scandagliare la memoria e ripescarci i ricordi».
L'INFANZIA
Nei suoi ricordi d'infanzia c'è la sorella maggiore onnipresente: «Io e lei abbiamo un ottimo rapporto e ci vogliamo molto bene, anche se siamo diverse e non condividiamo quasi nulla, opinioni comprese. La consacrazione del nostro legame è avvenuta nel periodo dell'adolescenza, scambiandoci le confidenze». Le confidenze sulla propria vita privata attuale, però, Veronica preferisce non rilasciarle, forse ancora scottata dalla notizia travisata lo scorso agosto in una rivista di un suo coming out, quando aveva soltanto dichiarato che ora convive con una donna. E neanche ambisce, con il nuovo libro, ad elargire consigli o ad essere utile per chi si sente sempre inadeguato come lei: «Il mio libro, che si legge da Milano a Roma, può essere però di ottima compagnia. Io posso solo consigliare di farsi aiutare, anche dalla psicanalisi, anche se è un percorso doloroso e si deve aver voglia di scoprire e smantellare la propria vita».
Elena Ferrarese
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