Uno studio rivela: all'ex Pagnan risparmi per 35 milioni

Mercoledì 26 Settembre 2018
Uno studio rivela: all'ex Pagnan risparmi per 35 milioni
LO STUDIO
VENEZIA Portare la manutenzione delle paratoie del Mose nell'ex area Pagnan farebbe risparmiare 35 milioni nella fase di realizzazione, più un milione e mezzo l'anno in quella operativa successiva. La stima è di Thetis a cui il Consorzio Venezia Nuova, all'epoca guidato da Mauro Fabris, aveva commissionato un'analisi preliminare sull'insediamento delle attività di manutenzione del sistema Mose nell'area di Porto Marghera. Una cinquantina di pagine, datate 2014, che tornano di attualità, ora che il Provveditorato alle opere pubbliche del Triveneto è alla prese con l'analisi costi-benefici tra Arsenale ed ex area Pagnan.
Ebbene, secondo lo studio di Thetis, l'area di Porto Marghera è «compatibile per dimensioni e caratteristiche con l'insediamento delle funzioni di manutenzione del sistema Mose». E anche se restano da verificare la «necessità di bonifiche ambientali» e la «congruenza con la pianificazione territoriale», i vantaggi rispetto all'Arsenale sono numerosi.
Intanto l'area di Porto Marghera ha già «infrastrutture e sottoservizi di base, assenti all'Arsenale». In particolare un sistema di depurazione delle acque e dei piazzali con pavimentazione idonea che farebbero risparmiare 25 milioni di lavori. Thetis calcola un risparmio di altri 10 milioni nella realizzazione delle altre opere, visto che a Porto Marghera il costo di costruzione è più basso che a Venezia, dove verrebbe anche richiesta un'opera di maggior pregio architettonico. Di qui il calcolo di un risparmio complessivo di 35 milioni in fase di realizzazione degli impianti. Ma il risparmio continuerebbe anche nel periodo della manutenzione, visti i costi più bassi del «trasporto delle materie (non sono richiesti trasporti acquei) e per i servizi già esistenti nell'area», per un totale appunto di un milione e mezzo di euro l'anno.
L'analisi si sofferma anche su altri aspetti. Porto Marghera ha una posizione più baricentrica rispetto alle tre bocche di porto e il jackup potrebbe trasportare la paratoie via mare, entrando poi dalla bocca di Malamocco. Per Porto Marghera sarebbe una «riconversione funzionale dell'area industriale», mentre anche l'Arsenale avrebbe ricadute positive: qui rimarrebbero «solo le attività di terziario connesse con la gestione e il controllo del sistema Mose e la disponibilità delle aree e delle strutture per le esigenze della cantieristica navale». Strutture in gran parte già recuperate, sottolineano quelli di Thetis che immaginano un futuro per l'area dei bacini, non più impiegata dalle attività di manutenzione: «Potranno eventualmente essere insediate nuove attività compatibili con il contesto dell'Arsenale. Potrebbero infatti prevedersi attività di carattere industriale ad alto valore aggiunto (ad esempio la cantieristica connessa con la manutenzione di yacht o altro), attività diportistiche ecc.».
L'ultima considerazione di Thetis riguarda le ricadute sull'ambiente. «Il trasferimento delle attività di manutenzione del sistema Mose in un contesto industriale della terraferma consentirebbe di garantire condizioni di maggiore sicurezza ambientale rispetto a possibili rischi per l'ambiente che le operazioni e i trattamenti effettuati potrebbero generare».
R. Br.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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