Una task force di ventuno nazioni

Martedì 31 Marzo 2020
Una task force di ventuno nazioni
LA SCHEDA
Un progetto di ricerca europeo, che coinvolge 33 partner tra università, centri di ricerca e imprese alimentari di 21 paesi, per cercare nuovi alimenti ad alto valore proteico partendo da vegetali, funghi e scarti della lavorazione alimentare. Il progetto si chiama Smart Protein e punta anche a garantire sia la sostenibilità ambientale del processo che la sicurezza alimentare. L'obiettivo del progetto è garantire proteine a basso costo e ridotto impatto ambientale e sociale, per rispondere alla crescente domanda da parte di una popolazione mondiale in crescita e alla necessità di un uso delle risorse produttive più efficiente.
Il progetto Smart Protein è finanziato dalla Commissione Europea e si inserisce a pieno titolo nelle azioni previste dal Green New Deal europeo. Nuovi prototipi di alimenti saranno sviluppati a partire da legumi come fave, lenticchie, ceci e pseudocereali come la quinoa, con particolare attenzione al miglioramento della loro struttura e soprattutto del gusto e del sapore. I ricercatori indagheranno sulle procedure di estrazione di proteine a basso costo, sulla chimica delle proteine, struttura polimerica, comportamento fisico-chimico e sull'interazione proteine-proteine per massimizzare la funzionalità di queste e personalizzarne l'uso in alimenti e bevande. La strategia seguita dal progetto Smart Protein ha quattro priorità principali: nutrizione, sostenibilità, innovazione e fiducia e accettazione da parte dei consumatori. Queste priorità saranno affrontate attraverso partnership globali avviate con i membri del consorzio provenienti da Europa, Nord America, Israele, Tailandia e Nuova Zelanda.
A Bolzano tra l'altro è presente il Simulator of the Human Intestinal Microbial Ecosystem (Shime). È, a tutti gli effetti, uno stomaco artificiale. Riproduce i vari tratti del nostro apparato gastro-intestinale dallo stomaco al colon con un monitoraggio computerizzato. La sua utilità deriva dalla possibilità di eseguire, con sufficiente precisione, studi sulla composizione e funzionalità del microbioma intestinale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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