Una reclàme fatta di ombre unisce Dracula a Tintoretto

Domenica 16 Febbraio 2020
IL CASO
Gli enormi cartelloni promozionali che in questi giorni campeggiano sulle strade di Londra riportano a caratteri cubitali un solo nome: quello di Dracula. A completare la pubblicità, perché di questo si tratta, stanno alcune decine di paletti di diverse dimensioni, piantati accanto al nome in modo disordinato e casuale e dai quali sgorga del sangue. Evocano forse le origini antiche del conte più conosciuto della storia, quel Vlad Tepes impalatore principe di Valacchia, o più facilmente il modo più classico di eliminare un vampiro, ovvero piantandogli un paletto di frassino nel cuore.
Un impianto un po' truculento ma efficace col quale la BBC l'emittente nazionale britannica ha scelto di promuovere la sua nuova serie tv, dedicata appunto al principe di tutti i vampiri.
Ma è quando scende la notte, il momento agognato da ogni succhiasangue, che questa campagna promozionale entra per così dire nel vivo: il cartellone cambia grazie a dei giochi di luce e mano a mano che cala l'oscurità le ombre create dai paletti di legno conficcati nel cartellone rivelano il profilo di Dracula.
IL PRECEDENTE
Un'idea molto apprezzata, che ha suscitato interesse facendo il giro del web e che a Venezia... era già stata utilizzata, quasi 500 anni fa. Certo, in maniera probabilmente del tutto accidentale, trasformatasi in scelta consapevole attraverso la leggenda. Ebbene, il risultato è che, se si sosta davanti alla casa che fu di Jacopo Tintoretto, a due passi da campo dei Mori a Cannaregio, a una certa ora del mattino il bassorilievo che sta sulla facciata proietta un'ombra che somiglia in modo curioso al profilo del pittore.
E quel bassorilievo che rappresenta Ercole armato di una grande clava non è un qualsiasi pezzo di pietra. È ancora la leggenda a venirci in soccorso: a Venezia si racconta che il bassorilievo sia stato fatto installare dallo stesso Tintoretto per chiudere un foro prodotto sulla parete da una strega che aveva cercato di circuire con l'inganno la sua figlia primogenita Marietta, e che fu scacciata di casa a bastonate dallo stesso pittore.
Tintoretto avrebbe poi fatto chiudere il buco mandando un implicito messaggio alla donna malvagia: se si fosse fatta ancora vedere nei paraggi avrebbe buscato un sacco di bastonate. E per rendere ancora più efficace la comunicazione, ecco che l'ombra proiettata dall'Ercole armato di clava rimanda alle fattezze del pittore, che ancora oggi fa buona guardia all'abitazione che lo ospitò con la sua famiglia.
Peraltro i giochi in chiaroscuro a Venezia sono tutt'altro che sconosciuti, e anzi non è un segreto che in città l'ombra sia il bicchiere di vino venduto sfuso nelle osterie. Una consuetudine che deriverebbe dal campanile di San Marco, e dai tempi in cui i venditori di vino delle isole, appostati all'ombra del Paron de casa, per tenere fresco il loro vinello, si spostavano col camminar del sole.
Alberto Toso Fei
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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