«Una foresta al posto del cemento a Tessera»

Domenica 5 Dicembre 2021
«Una foresta al posto del cemento a Tessera»
AMBIENTE
FAVARO Tra Tessera e Ca' Noghera, nei luoghi dove si prevede di realizzare la seconda pista dell'aeroporto, la bretella ferroviaria e il collegamento dell'alta velocità, la Cittadella dello sport, il Quadrante di Tessera, nuovi parcheggi e centri commerciali. Lungo questa vasta area verde ieri mattina la sezione veneziana di Italia Nostra, con la collaborazione dell'associazione Criaa.Ve, ha organizzato una passeggiata alla quale hanno partecipato una cinquantina di persone (potevano essere di più se non ci fosse stata la concomitanza della manifestazione contro l'inceneritore di Fusina), per vedere da vicino la zona che verrà interessata dai progetti che nei prossimi anni cambieranno totalmente la fisionomia di questa parte del territorio.
IL SOPRALLUOGO
Dividendosi in gruppi i partecipanti hanno percorso a piedi via Litomarino arrivando fino a Ponte Alto, ovvero al confine con il Comune di Marcon, per vedere la zona lungo la quale si estenderà la nuova pista e poi in via Ca' Zorzi per avvicinarsi al perimetro dove sorgerà il Quadrante e lo stadio e soprattutto dove verranno effettuati gli scavi per fare scorrere in sotterranea l'alta velocità. «È stata un'iniziativa davvero importante ha affermato la presidente di Italia Nostra Venezia, Emanuela Vassallo perché ci ha permesso di constatare sul posto quali saranno le reali trasformazioni che subiranno queste zone. Non nascondiamo una certa preoccupazione per quanto si sta progettando ha proseguito e non solo perché le grandi opere di cui si parla andranno ad interessare terreni agricoli, incontaminati, ma anche per gli effetti a largo raggio che ricadranno su tutto il territorio circostante».
TRENI IN TRINCEA
La presidente ha espresso perplessità pure per quanto riguarda il percorso in sotterranea dell'Alta velocità, la cui realizzazione prevede escavazioni fino a 12 metri, con la posa in opera di palancole, «in un'area di conterminazione lagunare particolarmente fragile». «Stiamo parlando di progetti che occuperanno un'area di circa 500 ettari ha aggiunto Cesare Rossi di Criaa.Ve - che potrebbe invece, vista la drammatica emergenza climatica e atmosferica, essere per gran parte destinata alla creazione di una foresta urbana, la cui enorme massa fogliare abbatterebbe ogni anno centinaia di tonnellate di sostanze inquinanti presenti nell'aria che respiriamo. Invece si prevede di cementificarla e asfaltarla, aumentando il consumo di suolo in un territorio delicato ai margini della Laguna Nord e attraversato da numerosi corsi d'acqua superficiali e sotterranei scolanti in essa». Gli ha fatto eco Andrea Grigoletto, avvocato, collaboratore di Italia Nostra. «Sarei curioso di sapere se l'Europa è al corrente che alcuni di questi progetti saranno finanziati con fondi che la stessa Europa ha destinato all'economia circolare. Siamo di fronte - ha detto - ad un grande paradosso, perché verranno distrutti ambienti incontaminati utilizzando finanziamenti concepiti per la sostenibilità».
Mauro De Lazzari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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