Una casa della musica dopo Vaia

Domenica 25 Ottobre 2020
Una casa della musica dopo Vaia
IL PROGETTO
Puntare sulla musica per dimenticare Vaia. E soprattutto dare un segno di speranza a chi, nel cuore della montagna veneta, ha visto andare distrutto un patrimonio straordinario. Tutto alle pendici del monte Peralba, là dove nasce il Piave: sul prato di Pè dla Costa, con il legno degli alberi sradicati dalla furia del vento in Val Visdende in comune di Santo Stefano di Cadore. Qui verrà costruito un auditorium, per ospitare musicisti, per diventare luogo d'ascolto per concerti tra boschi, pascoli e rocce. Insomma, creare armonia. Un'idea che si sviluppa in Comelico, ideato da un gruppo di operatori riuniti nella cooperativa Lassù, che vuole affidare all'arte e alla musica lo stimolo a ri-ambientarsi nella montagna colpita giusto due anni fa (era il 26 ottobre 2018) da un evento meteorologico straordinario.
LA SFIDA
E sarà qui che nascerà la Casa Armonica. Era la fine di ottobre di due anni fa, quando la forza del vento della tempesta Vaia abbatté come fuscelli migliaia di abeti, sconvolgendo il paesaggio, provocando danni economici alle Regole proprietarie dei boschi, rendendo consci i montanari che spesso la natura non è amica e che, a causa dei cambiamenti climatici, è sempre più urgente trovare nuove forme di convivenza tra uomo e ambiente. Così la cooperativa Lassù ha deciso di lanciare il progetto Ri-ambientiamoci «Eventi atmosferici estremi ormai si susseguono con impressionante regolarità. - dice la presidente Daniela Zambelli - Questo progetto non cambierà le cose nell'immediato, ma traccia una linea netta tra un tempo in cui la montagna è stata a lungo maltrattata e un altro in cui torna ad essere centrale nei destini delle comunità, a partire dai beni comuni che ci dona».
FELICI I REGOLIERI
Una sfida compiuta con la musica nel cuore della Val Visdende, modellata nei secoli di permanenza dell'attività agricola e silvestre, con la realizzazione di un raro equilibrio tra prati di fondovalle, boschi sui costoni e pascoli estivi sulla linea di confine con il Tirolo. Ci crede la Regola di Casada, una delle nove antiche istituzioni paesane che sono proprietarie della quasi totalità del territorio della Val Visdende. Le Regole esistono da un paio di millenni e sono state il modo più democratico di organizzazione sociale nella difficile vita dei montanari. Lo stesso nome di Regola (ma anche fabula, universitas, assemblea) rimarca il significato di una gestione normata del vivere paesano, con diritti e doveri delle famiglie appartenenti alla comunità. Nei Laudi erano stabiliti i comportamenti da seguire, le responsabilità da assumere, la gestione del patrimonio collettivo dei boschi, dei pascoli, delle strade, dei ponti, dello sgombero della neve, fino alla costruzione e manutenzione delle chiese. Da decenni ormai le Regole hanno solo la funzione di conservare e valorizzare il patrimonio boschivo, ma molte di esse dedicano risorse e progettualità anche al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti dei paesi dove esse hanno ancora un ruolo di aggregazione comunitaria.
L'IMPEGNO
E riconoscere nella cultura e nell'arte un aiuto alla crescita delle comunità è un aspetto che accomuna diverse Regole del Comelico. Lo scorso anno quella di Dosoledo ha sostenuto la prima parte di Ri-ambientiamoci con la realizzazione in località Valgrande, sotto il massiccio dell'Aiarnola, nell'antico bosco, di una serie di installazioni artistiche fatte col legno schiantato dal vento di Vaia. E il testimone per proseguire il progetto di ripensare l'ambiente con l'arte lo ha raccolto la Regola di Casada, mettendo a disposizione un terreno di proprietà in Val Visdende, con la concessione a costruire, per realizzarvi la Casa Armonica. La cooperativa Lassù ha trovato un sostanzioso finanziamento per iniziare il percorso di questo progetto da parte della Cgil regionale del Veneto, ma anche la condivisione di esperti del settore legno da risonanza, che proprio tra gli abeti abbattuti da Vaia ha ritrovato materia utilissima e preziosa per costruire strumenti musicali vedi violini, violoncelli e come i clavicembali come quelli costruiti dai fratelli Leita di Prato Carnico.
ARTIGIANI DEL LEGNO
I Leita si occupano di manutenzione, riparazione e restauro di strumenti musicali antichi e moderni tra i quali pianoforti, fortepiani, clavicembali, harmonium di qualsiasi fattura, epoca e provenienza rispettandone le caratteristiche originali sia nel funzionamento che nell'estetica. Inoltre si dedicano alla costruzione di nuovi strumenti musicali di grande qualità. E hanno così creduto alla originalità del progetto di Casa Armonica e, quando nei giorni scorsi vi è stata la presentazione sul sito dove la casa dovrebbe nascere, hanno portato un loro clavicembalo per l'esibizione della musicista Angelica Selmo. Suoni anticipatori di quelli che potrebbero uscire dalle finestre della Casa Armonica se il progetto prenderà corpo. «Abbiamo già il primo e l'ultimo anello della filiera - sottolinea Daniela Zambelli la Regola di Casada, proprietaria del bosco, con la materia prima, e i produttori di strumenti musicali, i Fratelli Leita. Vogliamo promuovere questo progetto per continuare a far sì che il segno indelebile del 2018 che è stata Vaia venga convertito in opportunità per queste terre». Perchè la musica dell'auditorium della Val Visdende possa armonizzarsi con un panorama mozzafiato e ridare speranza, ora le genti del Comelico si augurano che le istituzioni e gli enti locali sposino questo progetto. Solo così ci si potrà ri-ambientare con il territorio così duramente provato dalla tempesta Vaia.
Lucio Eicher Clere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci