Una bravata fatale: travolto dal muletto

Lunedì 17 Settembre 2018
LA TRAGEDIA
VENEZIA Una gioco che si è trasformato in tragedia.
Cristiano Lucchini, 13 anni di Castello, ha perso la vita ieri sera attorno alle 18, schiacciato da un muletto nel cantiere Boscolo Bielo dove si trovava con il fratello, lungo il canale della Scomenzera a Santa Croce, in zona Santa Marta.
Un drammatico incidente di cui la dinamica è al vaglio delle forze dell'ordine e ha avuto più coincidenze negative. I due ragazzini non erano a scuola, essendo domenica, e per passare il tempo hanno deciso di introdursi nel deposito di materiali edili, dove vi sono diversi mezzi dedicati alla costruzione, e attivarne uno.
L'INCIDENTE
Sono le 18 di ieri quando Cristiano Lucchini, 13 anni, entra con il fratello più grande di circa un anno nel cantiere che ieri era chiuso, senza dipendenti. Si avvicina il tramonto e in quel momento ci sono solo loro lì, anche perché quella zona di Santa Marta non è molto attraversata. Non entrano però dal cancello, passano attraverso un buco nella recinzione che circonda il deposito.
Il fratellino più piccolo conosceva già quel posto, c'era già stato. E pare sapesse pure dove trovare le chiavi per attivare un muletto. Un mezzo di cui probabilmente voleva mostrare le prodezze al fratello più grande. Un gioco e niente di più, che ha avuto la più drammatica fine. Qualcosa infatti è andato storto quasi subito, perché Cristiano, con i suoi 13 anni compiuti a marzo, quel mezzo non poteva saperlo comandare. E per una manovra sbagliata il muletto si è rovesciato sopra di lui, schiacciandolo e togliendogli la vita sotto gli occhi del fratello, che purtroppo non poteva aiutarlo ma ha cercato di chiamare aiuto.
VANI SOCCORSI
Quando i vigili del fuoco e i soccorsi del Suem 118 sono arrivati a Santa Marta, per il tredicenne non c'era più niente da fare. La testa e parte del corpo erano sotto il peso del mezzo e purtroppo non ha avuto scampo.
Sul posto sono intervenuti un gran numero di vigili urbani, che hanno delimitato la zona del cantiere.
Le operazioni per rimuovere il muletto sono iniziate subito, ma per il ragazzino era, purtroppo, già troppo tardi. I due ragazzini vivono a Castello, nella zona di campo Ruga, tra via Garibaldi e San Pietro di Castello. La notizia ieri sera aveva iniziato a diffondersi nel sestiere con enorme stupore e dolore di parenti e amici che non riuscivano a credere all'accaduto.
I genitori dei due ragazzi sono stati subito avvertiti e al momento dell'incidente pare che il padre si trovasse in montagna, dove è stato quindi raggiunto dalla tragica notizia della scomparsa del figlio.
Il fratello più grande è rimasto sconvolto ed è stato ascoltato dai vigili urbani, in comando, assieme alla famiglia.
Ha fornito la propria versione dei fatti, la spiegazione di quel gioco terminato nello sconcerto. Ora sarà ascoltato e avrà il supporto di una psicologa infantile.
COINCIDENZE NEGATIVE
Probabilmente saranno visionate le immagini delle telecamere della zona e ascoltati tutti i testimoni intervenuti sul posto.
L'incidente mortale ha avuto più sfortunate coincidenze: il fatto che i due ragazzini giocassero da soli in quel momento, che sapessero come introdursi nel cantiere e che il più piccolo sapesse come attivare il mezzo. Un muletto che voleva mostrare al fratello più grande di saper guidare e che ora è stato messo sotto sequestro per permettere tutti i rilievi del caso. Sarà compito delle forze dell'ordine ricostruire gli ultimi momenti di vita del tredicenne e dare una risposta agli interrogativi rimasti aperti. Ad esempio, perché il ragazzino sapesse muoversi così bene all'interno del cantiere. Forse affascinato da quel mestiere e da quei mezzi, il ragazzino bramava salirci sopra e probabilmente ha atteso che nel cantiere non ci fosse nessuno per provare quell'emozione che l'ha ucciso.
Giorgia Pradolin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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