Un secolare rapporto con il fiume

Venerdì 19 Luglio 2019
Un secolare rapporto con il fiume
GLI ESORDI
Il Palio viene disputato in ricordo del disastroso brentanon' del 31 luglio 1851 che causò, come ricordato nelle cronache del tempo dal prof. Franco Signori, nel suo libro Valstagna e la destra del Brenta', cinque morti, cinquanta case distrutte, quattro fabbriche demolite e più di sessanta famiglie senza tetto. Gli zattieri di Valstagna figurano già in un documento del 1509. L'imperatore Massimiliano, dopo aver occupato Bassano, pose l'assedio a Padova, tentando di prendere la città per fame, ma i rifornimenti arrivarono invece nella città del Santo di notte, trasportati sulle zattere dai valstagnesi. Durante le visite pastorali del 500, esisteva già nella chiesa di Valstagna un altare votivo eretto a San Nicolò dalla confraternita degli zattieri, impreziosito da un piccolo quadro ad olio, dipinto da Jacopo Da Ponte, scomparso, del quale esiste però un bozzetto esposto al Museum of Art della Rhode Island School di Providence, negli Stati Uniti. Valstagna nel 1700 era diventata lo stazio principale della Valbrenta per il commercio del legname che confluiva dall'Altopiano di Asiago a valle, trascinato lungo la Calà del Sasso, per essere poi trasportato con le zattere a Bassano, Padova e all'Arsenale di Venezia.
Il rapporto tra il fiume e le genti rivierasche non è però solo legato agli eventi negativi come quello del 1851 e alla paurosa alluvione del 1966. Oltre all'antica tradizione del trasporto di merci e legname con le zattere, che ha consentito a Valstagna di entrare a far parte dell'Associazione Internazionale degli zattieri, in epoca recente, prestigiosi risultati sportivi, a livello olimpico e mondiale, sono stati conquistati dagli atleti della canoa fluviale, e sono sorte in Valbrenta numerose attività turistiche legate al fiume. (r.laz.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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