«Troppi misteri, fare luce su Florina»

Lunedì 2 Settembre 2019
PIANIGA
Tutto ruota attorno a un messaggio a prima vista incomprensibile: «Caffè caffè caffè non ti ti lo lo lo se se se ci ci ci sono sono come va con con con con la la la la mia mia mia» È questo l'ultimo whatsapp inviato al fidanzato chioggiotto Maurizio De Grandis dalla 25enne di origine romena Florina Simion, nella serata di venerdì 26 febbraio 2016, poco prima di sparire nel nulla dalla sua abitazione di vicolo Ariosto 28, a Cazzago di Pianiga. Qualche minuto prima la ragazza si era scambiata dei messaggi anche con la sua migliore amica, Agnese. Cosa voleva dire Florina con quel messaggio? Perché non è riuscita a scriverlo? E questo uno dei misteri legati alla scomparsa della ragazza. Misteri sui quali i famigliari tornano a chiedere chiarezza, ora che il ritrovamento di alcuni reperti ossei ad Albarella ha spinto la madre e i legali a chiedere ulteriori accertamenti, per avere finalmente risposte dopo più di tre anni e mezzo.
IL MISTERO DEL BANCOMAT
C'è un altro elemento, tra i tanti, sul quale non si è mai fatta chiarezza. Il giorno prima della scomparsa, Florina aveva effettuato un prelievo di 250 euro tramite bancomat, ma poche ore dopo ha acquistato della merce di modico valore, 7 euro, con carta di credito. Perché, si chiudono i famigliari? Doveva dare a qualcuno quei soldi in contanti? E a chi? Sono state sentite tutte le presone che gravitavano attorno a lei? Sono domande che attanagliano da anni la famiglia, che chiede risposte. Ora, che quelle ossa umane trovate ad Albarella siano i no della padovana Isabella Noventa, come è stato chiesto di verificare in un altro caso di scomparsa, i legali della famiglia di Florina chiedono di verificare se possano essere compatibili anche con il dna della 25enne romena.
«La sparizione di Florina è un caso dimenticato», dice l'avvocato veneziano Stefano Tigani, che con il collega Piero Coluccio segue gratuitamente la vicenda per conto dell'associazione onlus Penelope. Dubbi ribaditi anche dalla famiglia della ragazza scomparsa.
«TANTA RABBIA»
«Ho tanta rabbia in corpo - dice la mamma Nela - Noi siamo poveri e stranieri, non sappiamo dove sbattere la testa. Prima di uscire Florina ha ricevuto dei messaggi. Come mai, a quanto ci risulta, non sono stati sentiti il suo fidanzato e la sua amica Agnese, le persone con le quali ha scambiato gli ultimi messaggi prima di sparire? E come mai non hanno mai sentito il ragazzo che l'ha minacciata di morte con un coltello puntato alla schiena perché non si voleva mettere con lui? Da quella maledetta sera la mia vita è sospesa».
Anche a causa del maltempo che da diversi giorni imperversava nella zona, le ricerche della ragazza iniziarono diversi giorni dopo la sua scomparsa. Dopo essere uscita di casa, il suo cellulare era rimasto attivo per circa due ore. L'ultimo aggancio del suo telefonino con una cellula telefonica è avvenuto in prossimità dell'ex campo sportivo di Dolo, a circa 400 metri da casa. Florina è uscita a piedi dalla sua abitazione con il cellulare, ma senza documenti e le medicine salvavita. «Se qualcosa di grave è successo, tutto deve essere avvenuto nei pressi di casa», sostiene l'avvocato Stefano Tigani. Il raggio d'azione delle ricerche, prima circoscritto nei pressi della sua abitazione, si è via via allargato fino alla laguna veneta. L'avvocato Tigani ha nel frattempo chiesto al magistrato che segue la faccenda di classificare il caso da allontanamento volontario a sequestro di persona. Nel 2016 la storia di Florina Simion ha avuto una breve apparizione nel programma televisivo Chi l'ha visto? Solo 30 mesi dopo la sua scomparsa, l'associazione onlus Catarsi di Dolo ha organizzato un evento per lanciare un appello alle autorità.
Vittorino Compagno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci