Troppi crediti non riscossi Il Comune paga in ritardo

Martedì 24 Aprile 2018
CA' FARSETTI
MESTRE Venezia è virtuosa o viziosa con i conti pubblici? L'Amministrazione Brugnaro ha cominciato ad abbassare il debito di 800 milioni di euro che si era trovata all'insediamento nel 2015, oggi è a 740 milioni. Ma ha 218 milioni di crediti di difficile riscossione (831 euro per cittadino), e simili crediti quando superano i 12 mesi e diventano a rischio portano come conseguenza l'allungamento dei tempi nel pagare i fornitori e quindi difficoltà nella gestione di appalti e servizi.
LA RICERCA
Lo riportava ieri un articolo del quotidiano economico Il Sole 24 Ore citando una ricerca elaborata dal Cerved, tra i primi in Italia nell'analisi del rischio e nella gestione del credito, che ha preso ad esame i bilanci 2016 di circa 8 mila comuni arrivando a una cifra di 23 miliardi di euro di crediti problematici.
«Sono venuti anche da noi a proporre soluzioni e forse li utilizzeremo in alcuni settori ma questo non significa che siamo in una brutta posizione, anzi - commenta l'assessore al Bilancio Michele Zuin -: innanzitutto nella classifica pubblicata dal quotidiano relativa alla percentuale dei crediti rispetto alle entrate correnti, noi siamo i migliori con il 41% mentre ci sono città i cui crediti difficili superano il 100% delle entrate».
TEMPI BREVI
E poi l'assessore al Bilancio spiega che Venezia paga i fornitori in 63, massimo 65 giorni, una media più alta di quella veneta che si attesta sui 57 giorni ma di poco. Mentre ci sono città che superano abbondantemente i 100 giorni, al Sud e al Nord.
«Abbiamo il bilancio di una città medio grande e anche un territorio molto vasto, siamo pure capoluogo di Regione, ma abbiamo pochi abitanti quindi i conti rispetto a Venezia dovrebbero essere riparametrati e bisogna comunque considerare che abbiamo pure 160 milioni di fondi disponibili - continua Zuin -. Senza contare che siamo una delle quattro città italiane con un Casinò e c'è il riversamento alla Casa da gioco del suo compenso, che noi teniamo in modo che circoli liquidità per loro e per noi: sono 100 milioni che vanno e vengono, e queste cifre falsano i conti dei pagamenti globali. Idem, anche se in minor misura, per le altre società partecipate che abbiamo sulle quali, tra l'altro, stiamo facendo fare delle analisi per capire i tempi di pagamento verso i fornitori e paragonarli a quelli effettuati direttamente dall'Amministrazione per vedere dove poter migliorare ancora».
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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