Tre Oci, il balletto sulla vendita Nel piano rimane la dismissione

Venerdì 18 Dicembre 2020
Tre Oci, il balletto sulla vendita Nel piano rimane la dismissione
IL CASO
VENEZIA Contro-contrordine: si vende. Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia, dopo ventiquattr'ore gela le speranze di chi auspicava un dietrofront rispetto alla decisione di cedere la Casa dei Tre Oci (e non solo, visto che nel piano delle dismissioni c'è pure la sede della stessa Fondazione), scelta contro la quale si è mossa la città con prese di posizioni e petizioni con migliaia di firme. «La mia dichiarazione è stata travisata, o forse mi sarò spiegato male - ammette il presidente -. La mia posizione sulla vendita dei Tre Oci non è cambiata, ed è quella espressa a fine novembre dal Consiglio Generale della Fondazione».
TUTTO DA CAPO
Bugliesi, ad una precisa domanda sul futuro dei Tre Oci nel corso della conferenza stampa di mercoledì sul distretto del Museo M9 di Mestre, aveva risposto così: «Non abbiamo neanche immaginato di venderla, tutto quello che è stato scritto, il Fondo americano e tutto il resto, non corrisponde al vero, c'è solo un piano complessivo di dismissioni immobiliari in fase di valutazione». Una risposta netta che, del resto, era sulla stessa linea di quanto espresso il 24 giugno scorso, pochi giorno dopo la sua nomina a presidente, rassicurando esplicitamente sul futuro della Casa dei Tre Oci: «Nel mio programma non ritengo che questo sia un asset su cui fare grandi operazioni», rispondeva Bugliesi confermando la sua posizione contraria che era già stata espressa quando la vendita del palazzo venne ventilata da uno studio commissionato dal suo predecessore in Fondazione, Giampietro Brunello, aprendo invece (ma solo con un no comment) alla cessione della sede di Rio Novo.
Ma i numeri sono numeri, e quelli dei conti in rosso di M9 lo sono ancor di più. Così la Fondazione si è vista costretta ad emettere, il 30 novembre scorso, quel comunicato sul riassetto del patrimonio immobiliare (nel quale non si entrava però nel merito di cosa cedere) che ieri Bugliesi ha riconfermato parola per parola, precisando però che nelle dismissioni «c'è la Casa dei Tre Oci», e di non voler aggiungere altro al chiacchiericcio di queste settimane.
LE CIFRE
E allora guardiamo i conti. La storica dimora della Giudecca, da anni destinata a sede espositiva, è valutata 6 milioni di euro, mentre la sede istituzionale di Rio Novo altri 16 milioni. Il piano di riassetto del patrimonio attraverso la riduzione della quota di patrimonio immobiliare - si leggeva nel comunicato della Fondazione di fine novembre - è finalizzato ad accrescere l'investimento finanziario e, conseguentemente, la capacità di intervento sul territorio. Le cessioni saranno dunque mirate a generare risorse da investire, garantendo la massima attenzione al profilo dei soggetti con cui si avvieranno specifiche interlocuzioni, così come alla destinazione d'uso degli immobili. Destinazioni d'uso che sono uno degli aspetti essenziali della questione (di competenza del Comune, come ricordato dallo stesso Bugliesi), come quello di chi comprerà gli immobili. E per i Tre Oci, nonostante le smentite, sarebbe già agli atti la proposta di un fondo americano con scopi filantropici.
Fulvio Fenzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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