Thetis, parte l'appello al prefetto per il futuro dei lavoratori a rischio

Giovedì 21 Settembre 2017
Un servizio essenziale per la città: rilascia le autorizzazioni per gli scarichi civili e industriali, si occupa del monitoraggio della laguna e della vigilanza di Porto Marghera. É l'Ufficio anti-inquinamento del Provveditorato alle opere pubbliche (ex Magistrato alle acque): 23 tecnici, distaccati da Thetis che ora, a causa della crisi della società controllata dal Consorzio Venezia Nuova, rischiano di saltare. I commissari del Consorzio e il provveditore, per la verità, stanno lavorando ad un trasferimento del personale ad Arpav, ma per il sindacato è una soluzione difficile da praticare in tempi brevi con il rischio, appunto, di lasciare a casa 23 persone a fine anno, quando scadrà il contratto in corso. Ora della questione di occuperà anche la Prefettura. Su richiesta di Davide Camuccio, della Filctem Cgil, e delle Rus di Thetis, il prefetto Carlo Boffi ha convocato le parti per la settimana prossima. I commissari ne fanno soprattutto una questione di costi. Rispetto ai lavoratori dell'Arpav, quelli di Thetis costano molto di più. Il sindacato ribatte che la differenza è di poche centinaia di euro, ma soprattutto è convinto che un passaggio così complesso sia impraticabile in pochi mesi: c'è l'annoso problema delle competenze, ma anche quello di un cambio privato-pubblico. Di qui la proposta di prorogare di un altro anno il distaccamento. Ma allo stato attuale, il piano industriale a cui sta lavorando Thetis non comprende i 23 dell'anti-inquinamento.
Un altro tassello della drammatica crisi della società. Il termine per la proceduta di licenziamento collettivo dei 45 dipendenti è slittato al 10 ottobre. A giorni ci sarà l'assemblea dei soci in cui sarà illustrato il nuovo piano industriale. Un appello, ieri, è arrivato anche dai consiglieri regionali del Pd, Bruno Pigozzo e Francesca Zottis. Chiedono «un piano industriale urgente e serio per Thetis, che permetta di salvaguardare tutti i lavoratori e le loro competenze. Serve una collaborazione trasparente e responsabile tra istituzioni». (r. br.)
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