Sulle strade della vita quando il tempo finisce

Venerdì 17 Settembre 2021
Sulle strade della vita quando il tempo finisce
Una supernova è una stella che libera un'energia devastante nell'universo, diventando luminosissima in cielo. La stella collassa e inizia a morire. Il film di Harry Macqueen si apre (e si chiude) con uno sguardo sulla volta celeste, dove un puntino diventa improvvisamente molto luminoso. Questa metafora ci porta dentro la vita di Sam e Tucker, che stanno insieme da moltissimi anni. Il primo (Colin Firth) è un pianista, il compagno (Stanley Tucci) è uno scrittore e oggi, superata la soglia dei 60 anni, intraprendono un viaggio, una passione che hanno sempre avuto, per permettere a Sam di tornare a suonare in pubblico, anche se le motivazioni sono altre. Tucker, infatti, è ormai assalito da una demenza precoce, destinato in breve tempo a perdere a memoria e non riconoscere più chi gli sta a fianco. Viaggiando con un camper attraverso le strade inglesi, cercano di ristabilire contatti con il passato, con soste da amici e parenti, provando a capire il futuro.
Se è curiosa la rilevante analogia con il film di Paolo Virzì (Ella & John The leisure seeker), dove erano Helen Mirren e Donald Sutherland a girare con lo stesso mezzo le strade d'America, il film di Macqueen è il crepuscolare canto di una coppia che sente come il tempo rimasto si assottigli pesantemente. Ne esce un dramma sussurrato a due voci, sensibile e ogni tanto lacrimevole. Scoperto come Tucker voglia interrompere autonomamente il viaggio della vita, Sam cerca rifugio nel sentimento, scoprendo che il declino è ineluttabile, nonostante ogni sforzo di far recedere il compagno da ogni soluzione estrema.
Il film rafforza l'importanza di essere padroni della propria vita, senza diventare un'opera a tesi. Tucci e Firth compongono il quadro struggente di una coppia, benestante e istruita, dove un abbraccio oggi ha un valore che non avrebbe avuto durante l'euforia della giovinezza. Il road movie è un itinerario non soltanto geografico, che forse si accontenta un po' troppo soprattutto di piccole sfumature, raggelando il tramonto nei silenzi e nelle pause, mentre la vita scivola via. Tra la commozione e un po' di noia.
Adriano De Grandis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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