Sudafrica senza Mandela un viaggio in bianco e nero

Giovedì 19 Settembre 2019
IL REPORTAGE
Un viaggio nel Sudafrica orfano del suo grande leader Nelson Mandela: è l'esperienza di due reporter del Nordest, Letterio Scopelliti (per oltre 20 anni giornalista al Gazzettino) e Davide De Blasi, fotografo di Conegliano. Da quel viaggio è nato il libro Cape Town, la seconda città. Il Sudafrica senza Mandela (150 pagg, fdl edit.), arricchito di interviste, documenti e di 80 foto scattate nei luoghi più caratteristici della capitale. Una mostra fotografica e l'incontro tra gli autori e l'ex ministra Cècile Kyenge, il 22 settembre a Pordenonelegge, saranno l'occasione per presentare il libro e fare il punto sull'eredità di Mandela.
Il Sudafrica ha l'immagine di un Paese in crisi: è il simbolo di una rivoluzione mancata. Ed è sempre più una polveriera. I motivi sono complessi e vanno ricercati in 3 fenomeni: la disoccupazione, arrivata al 40%; il crollo dell'agricoltura, settore fondamentale, sempre più minacciata dalla siccità; e nel fatto che lo Stato fatica a fornire case, servizi e strutture sanitarie.
UNA SCOPERTA
Il Paese, grande 4 volte l'Italia, è in un lungo cammino verso la libertà per citare il titolo dell'autobiografia di Mandela: questo percorso avrebbe dovuto portare il popolo nero verso la conquista della dignità e di pari opportunità, ma non si è compiuto.
La figura di Mandela pervade tutto il Paese e anche il libro-reportage: il prigioniero politico più famoso del mondo - scomparso nel dicembre 2013 a 94 anni - era la grande speranza nera del Sudafrica, ma dopo di lui si sono avuti l'aumento della povertà e delle disuguaglianze.
Il Sudafrica ha vari record negativi: il più alto numero al mondo di persone affette da Hiv (5,7 milioni, più del 10%), il maggior numero di violenze sessuali (132 ogni 100 mila abitanti) e il più alto tasso di omicidi: oltre 60 ogni 100mila abitanti. Il libro spiega come il sogno della Nazione Arcobaleno (sono 11 le lingue riconosciute) è stato realizzato solo in parte per impreparazione, corruzione e disoccupazione. Il salario minimo garantito è di 4mila rand al mese (circa 250 euro).
L'analisi storica degli autori ha un punto fermo: Il 27 aprile 1994, giorno in cui prese avvio una nuova era per il Paese dopo oltre 45 anni di segregazione razziale creata dalla minoranza bianca e arriva a spiegare che cosa resta della lotta e della difficile eredità del premio Nobel Mandela.
Gigi Bignotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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