Strukul da Dante al Veneto: Storia di Mila e di una lupa

Giovedì 24 Giugno 2021
LA NOVITÀ
C'è un po' di Mario Rigoni Stern, cantore sublime dell'Altopiano nelle opere dedicata alla Grande Guerra. Ma anche di Jack London, quando, ne Il richiamo della foresta narra di animali che portano all'iperbole di cambiare il comportamento delle persone. Il racconto, poi, per certi versi riconduce pure a Oscar Wilde, quando ne Il ritratto di Dorian Gray, fa andare indietro nel tempo di 15 anni l'età del protagonista, cosa possibile solo con i personaggi letterari.
È un mix insolito, ma suggestivo e accattivante, infatti, quello che propone Matteo Strukul nel suo ultimo libro Storia di Mila (Solferino Young Edizioni), in uscita oggi. Nasce come racconto per lettori dagli 8 anni in su, in cui il famoso autore di romanzi storici riprende il suo personaggio, Mila appunto, protagonista da adolescente segnata dal dolore, dalla violenza e dal desiderio di vendetta, di una trilogia data alle stampe dal 2011 al 2015, e che adesso invece descrive bambina di 11, innocente e incerta, ma determinata nel difendere i deboli, nella fattispecie una cucciola di lupo ferita e affamata, la cui esistenza è messa in pericolo dai cacciatori. La vicenda ha una componente autobiografica, rappresentata per esempio dal contesto, cioè l'Altopiano dei 7 Comuni, dove Strukul ha trascorso le estati quand'era ragazzino, assieme ai nonni Gastone e Maria, dai quali prende in prestito i nomi per attribuirli proprio a quelli della protagonista.
«Asiago e il suo splendido territorio - osserva lo scrittore padovano - sono un microcosmo unico, un'enclave, un mondo a sé in cui sopravvivono riti del passato, lavoro duro, e una dimensione ancestrale. La storia è ambientata nel 1995, quando i pc erano pressoché inesistenti e i cellulari pochissimi. Molto presenti, invece, sono la natura e gli animali, e sono proprio questi ultimi a far capire a Mila chi è lei stessa, nel momento in cui si batte per difendere la lupetta. Volutamente ho scelto questa specie, perché di recente il lupi sono tornati sull'Altopiano. Alla fine il libro è un omaggio al Veneto e in particolare a un suo angolo poco raccontato in tempi recenti».
LA VALUTAZIONE
E un riscontro positivo dell'impatto del libro sui coetanei di Mila, Strukul lo ha già, perché ha fatto leggere la prima versione alle nipotine Greta e Alice che l'hanno promossa a pieni voti. «Un elemento in più che impreziosire le pagine - dice poi Strikul - è rappresentato dalle splendide illustrazioni di Alessandro Puggiotto, veneziano, che hanno una capacità evocativa eccezionale. Già osservando la copertina, si intuisce dove si va a parere. Diciamo che ho voluto realizzare un primo esperimento per provare a coinvolgere lettori giovani, trascinandoli nell'atmosfera magica dell'Altopiano, che per me è un luogo dell'anima, dove torno ogni volta che mi è possibile. Lo faccio esplorare attraverso la figura di Mila, ragazzina dal nome musicale, soffermandomi grazie alle sue vicende, su miti, folklore, leggende, storia e scienza. Qui ci sono il Sacrario Militare che ci perpetua il passato, e l'Osservatorio Astronomico che ci proietta a tra le stelle, al futuro delle scoperte».
«Dopo tanti romanzi storici - ha concluso l'autore, che con Dante enigma da settimane è nella top ten dei libri più venduti- molti dei quali ambientati a Firenze, ho voluto tornare nel Veneto. Credo sia una cosa bellissima, un modo per dare un mio contributo alla letteratura del nostro territorio, e soprattutto di questa montagna. Ho grande rispetto dei montanari e degli asiaghesi, nei quali sopravvive un'anima cimbra, mai sopita in questa zona che rappresenta una cerniera tra mondo italiano e austriaco. Ma il libro è anche un piccolo inno alle bimbe, che diventeranno adulte e che devono scegliere che donne vorranno essere».
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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