Spento il faro Ramses «ma la nostra torre deve restare accesa»

Venerdì 6 Aprile 2018
Spento il faro Ramses «ma la nostra torre deve restare accesa»
MARGHERA
Luci spente su Marghera. Sabato scorso, insieme al faro Ramses II che tante polemiche aveva acceso in città, si è oscurata anche la torre dell'acquedotto che era stata illuminata con strisce led cangianti per celebrare i cento anni di Marghera. A chiedere ora che la torre piezometrica di via Sirtori venga mantenuta accesa per sempre è Gianmaria Bellan, consigliere della Lista Brugnaro in Municipalità a Marghera.
«La Torre dell'acquedotto che, grazie all'iniziativa della Giunta, è stata illuminata fino a qualche giorno fa - si legge nella nota inviata da Bellan - meriterebbe di stare illuminata sempre. Tantissimi sono gli abitanti che hanno espresso apprezzamento per la scelta del sindaco di accendere i luoghi di Marghera e che vorrebbero nuovamente ammirare la torre illuminata come lo era fino a qualche giorno fa». Il fatto che siano in tanti a gradire l'idea della torre- simbolo della città giardino accesa 365 giorni all'anno lo dimostrerebbe anche una pagina Facebook intitolata, appunto, La Torre dell'acquedotto di Marghera resti sempre illuminata, che ha raccolto oltre un centinaio di adesioni. I margherini chiedono al Comune di trovare un accordo per illuminarla in via definitiva. Da metà gennaio, anche grazie ai finanziamenti di Eni, della Fondazione Musei Civici e dalla Spacecannon, la torre è stata colorata utilizzando spot Focus, con lampade ad alogenuri metallici con una potenza che poteva arrivare fino a 1.200 W ciascuno. All'insegna della luce, a metà gennaio, era stato acceso anche il faro Ramses II, con il suo fascio di luce alto 12 chilometri che era stato contestato, tra gli altri, dagli astronomi per l'inquinamento luminoso. Ma la Torre è un'altra cosa. «Oltre a dare colore a Marghera conclude Bellan che chiede dunque al Comune di valutare l'opportunità di riaccendere l'illuminazione dell'acquedotto per sempre -, la sua illuminazione è un modo per commemorare il centenario, ma è anche un monito per il futuro occupazionale della nostra città. Dopo la crisi industriale abbiamo assistito l'anno scorso alla ripartenza di alcune attività come la Pilkington, grazie anche alla mediazione del Comune».
Giacinta Gimma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci