Spaccio con ordini dal carcere Bloccati altri tre albanesi Scena muta degli arrestati

Sabato 24 Marzo 2018
TRIBUNALE
VENEZIA Effetti immediati dell'operazione Cometa contro lo spaccio di droga (12 arresti e venti persone indagate). Ieri i carabinieri hanno rintracciato vicino alla loro casa veneziana due gemelli albanesi di 20 anni accusati di spaccio di cocaina in città e a Mestre. Per uno di loro è scattato l'obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria, per l'altro c'è un divieto di dimora in provincia. Un terzo ventenne albanese, nel pomeriggio, si è costituto dai carabinieri di Mestre affiancato da due avvocati: è accusato di aver spacciato nei parchi di Mestre (anche per lui obbligo di dimora e presentazione alla Pg). I carabinieri hanno poi interessato il Tribunale dei minorenni per il degrado di una coppia italo-tunisina, arrestata per spaccio, in merito alla presenza di un bimba che all'epoca aveva appena un anno. La minore è stata affidata alla nonna materna. I carabinieri specificano che anche la figlia di Samuela Palio e di Luigi Astro (uno dei protagonisti dell'inchiesta) arrestati in quanto trovati con due chili di hashish e un etto di cocaina, è stata affidata alla nonna. La minore, di 8 anni, era stata usata come copertura.
INTERROGATORI
Intanto ieri mattina, davanti al gip David Calabria, i primi quattro arrestati hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una strategia, quella dei loro difensori, che solitamente viene seguita per conoscere nel dettaglio tutta la corposa documentazione del caso. In carcere, con l'accusa di traffico di droga sono stati interrogati Elyer Guesmi, trentenne tunisino residente a Mestre, i fratelli albanesi Lici e Marjo Endri (27 e 24 anni) e Dritan Malbucaj, anche lui residente a Mestre (che sono difesi dagli avvocati Pietramala, Pattarello e Zanchi). Guesmi ha chiesto di essere sentito dal pm. Per Daniele Vollero, 29 anni di San Giorgio al Cremano (in provincia di Napoli) l'interrogatorio si è svolto in rogatoria. «Presenteremo ricorso al tribunale del riesame - ha spiegato l'avvocato Giorgio Pietramala al termine dell'interrogatorio - per i miei assistiti, i fratelli Lici e Majo Endri e Dritan Malbucaj, si tratta di numerose cessioni ma di entità tutto sommato molto modesta».
L'indagine dei carabinieri del Comando provinciale di Venezia, ha permesso di sequestrare oltre due chili di hashish e mezzo chilo di cocaina. Lo spaccio ha coinvolto anche il carcere di Venezia. Gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Giorgio Gava, hanno accertato che in certi casi la droga arrivava in carcere nascosta nei pannolini dei figlioletti dei papà reclusi. Va poi ricordato che gli investigatori hanno raccolto altri elementi concreti su un fitto spaccio di droga anche nei parchi di Mestre e Marghera. In questo caso le attività si concentravano soprattutto nei parchi pubblici, aree dove da troppo tempo gli spacciatori sono gli assoluti protagonisti. Gli ultimi interrogatori dell'operazione Cometa sono in programma per lunedì prossimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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