Società partecipate il riordino può attendere

Mercoledì 13 Settembre 2017
Il Comune sta per dare una bella sfoltita alla selva delle sue partecipazioni societarie, in particolare quelle di minore importanza o per l'esiguo numero di azioni detenute o per il fatto che il loro oggetto sociale non è più compatibile con gli obiettivi propri dell'ente pubblico.
«Ridurremo le partecipate da 30 a 12 - ha spiegato l'assessore Michele Zuin ieri in commissione - con una sfoltita di 18 società, soprattutto fra quelle di secondo livello».
Al momento, infatti, l'organigramma delle società è piuttosto frammentato, con partecipazioni incrociate e di poca importanza. Cogliendo l'entrata in vigore della legge Madia sulla semplificazione (la 100 del 2017) l'amministrazione Brugnaro si prepara a rivedere il piano di razionalizzazione del 2015. Alla fine, dunque, resteranno Ames (controllata al 100%), Casinò di Venezia gioco (100%), Avm (100%), Venis (75,1%), Insula (72,14%), Venezia Spiagge (51%), Ive (100%), Veritas (53,316%), Palazzo Grassi (20%), Actv e Vela (attraverso Avm), Thetis (attraverso Actv).
Molte società che erano nel programma di cessione o dismissione non sono più nell'orbita comunale, come la Nicelli Spa, e Pmv che presto verrà soppressa.
Per altre che sono in perdita, l'amministrazione ha deciso di attendere per i motivi più diversi. Vega, ad esempio, anche se ha chiuso in perdita quattro degli ultimi cinque esercizi, sarà certamente ceduta o messa in liquidazione, ma attualmente è ancora in piedi il concordato preventivo ed è necessario attendere la chiusura della procedura almeno fino al 2018, salvo proroghe.
Un altro argomento spinoso è la Meeting & Dining, la società che cura la ristorazione al Casinò, che dovrebbe essere ceduta.
Il Casinò è tuttavia nel pieno di un'operazione di ristrutturazione e ogni vicenda societaria deve essere attentamente valutata. In questo caso, poi Meeting & Dining ha in pancia sia il marchio del Casinò (pagato a caro prezzo e a debito per una di quelle operazioni finanziarie del passato finalizzate a portare al Comune più soldi di quanto il Casinò non potesse dare) sia il ramo d'azienda del gioco online. Quindi, per ricondurre al Casinò questi due asset si rischierebbe di far precipitare i conti già precari della casa da gioco. Per cui si aspetta.
Ultimo esempio, venezia Spiagge, società in utile ma per la legge Madia non più compatibile. In questo caso, il Comune attenderà il 2020 quando dopo la costruzione della piscina e i nuovi investimenti e la nuova concessione, il suo valore aumenterà di molto e potrà essere venduta da Ca' Farsetti con profitto.
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