Siciliano e veneziano , uno dei nomi più importanti della Seconda Avanguardia

Mercoledì 11 Settembre 2019
Pittore e poeta - ma anche romanziere, drammaturgo e regista - Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno dei nomi dell'arte italiana più conosciuti a livello internazionale. Isgrò per otto anni caporedattore culturale a Il Gazzettino - ha dato vita a un'opera tra le più rivoluzionarie e originali nell'ambito delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977), oltre che ad altre importanti rassegne al MoMA di New York (1992) e Guggenheim (1994) e le antologiche alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (2013) e a Palazzo Reale di Milano (2016). Nel 1998, ha realizzato un Seme d'arancia per la sua città natale. Nel 2011 realizza per l'Università Luigi Bocconi l'opera Cancellazione del debito pubblico e per Expo Milano 2015 una scultura in marmo di sette metri d'altezza, Il Seme dell'Altissimo.
Iniziatore delle cancellature di testi, applicate su enciclopedie, manoscritti, libri, mappe e anche su pellicole cinematografiche, Isgrò ha fatto di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca.
Nel 2018 Isgrò inaugura l'opera Monumento all'Inferno, realizzata appositamente per l'Università Iulm di Milano. In aprile espone in Belgio alla Mdz Art Gallery, in una doppia personale che lo vede protagonista insieme a Christo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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