Si apre Casa Maffei a Verona Il Novecento in 350 quadri

Sabato 15 Febbraio 2020
LA MOSTRA
Un gioiello unico, un'emozione contenuta in uno scrigno. È questo la casa-museo Palazzo Maffei da ieri aperta a Verona al pubblico grazie alla sensibilità per la cultura e l'arte del padrone di casa, l'imprenditore veronese e cavaliere del lavoro Luigi Carlon. È dalla sua passione che è nato quest'unicum: un museo con oltre 350 opere (ma la collezione ne conta almeno altre 100), tra cui quasi 200 dipinti (da Magritte a Picasso, Warhol, Casorati, Morandi, Afro, Manzoni, Fontana, De Dominicis), una ventina di sculture, disegni e una selezione di oggetti d'arte applicata (mobili d'epoca, vetri antichi, ceramiche rinascimentali, argenti, pezzi d'arte orientale, rari volumi) contenuti a Palazzo Maffei, il più importante e affascinante edificio seicentesco di Verona, restaurato per l'occasione. «Con questo progetto ho voluto condividere con la città la mia passione e Palazzo Maffei diventa così una dimora aperta ai cittadini ed ai turisti che visitano Verona», ha sintetizzato Carlon presentando ieri la sua casa-museo.
IN PIAZZA DELLE ERBE
Palazzo Maffei, quinta suggestiva di piazza Erbe, con la sua facciata barocca, l'imponente scalone elicoidale, gli stucchi e le pitture murali del piano nobile è, infatti, da oggi un museo aperto al pubblico dove ammirare la Collezione Carlon, su progetto architettonico dello studio Baldessari e Baldessari e da un'idea museografica di Gabriella Belli, con contributi scientifici di Valerio Terraroli e Enrico Guzzo. Una raccolta d'arte che spazia dalla fine del Trecento a oggi, frutto di oltre cinquant'anni di passione collezionistica che permetterà ai visitatori di attraversare cinque secoli d'arte con opere tra gli altri di Altichiero e Liberale da Verona, Nicolò Giolfino, Zenone, Antonio e Giovanni Badile, Felice Brusasorci, Jacopo Ligozzi, Alessandro Turchi, Antonio Balestra, Giambettino Cignaroli, contrapposti alla modernità di dipinti come quelli di Andy Warhol.
GALLERIA CONTEMPORANEA
Da qui si apre poi una vera galleria dedicata al Novecento e all'arte contemporanea, dove spiccano capolavori del Futurismo e della Metafisica con artisti del XX secolo che vanno da Boccioni a Severini, da Balla a Braque, da Picasso a de Chirico, Morandi, Max Ernst, Afro, Burri, Tancredi, Manzoni e molti altri. «Ho sempre guardato con stupore a questi artisti ed alle loro opere - ha ammesso Carlon -. Fin da giovane, a Verona, giravo per gli studi dei pittori Degani, Tomezzoli, Olivieri, che per vivere dipingevano opere figurative ma che amavano e coltivavano l'espressionismo astratto, macchie di colore che facevo fatica a capire ma che mi attraevano e appassionavano. Andavo nella gallerie che cercavano di portare gli artisti americani, poi Fontana. Andavo a Londra e Parigi, e con i primi stipendi da bancario alimentavo la mia passione: compravo opere di questi geni. Così è nata la collezione, che porto avanti ancora oggi. Ora, mi piacerebbe che Palazzo Maffei diventasse luogo d'incontro. Al piano superiore stiamo allestendo una libreria-biblioteca specialistica, e sarebbe fantastico se giovani studenti venissero qui a studiare arte».
Massimo Rossignati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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