SERVIZI PUBBLICI
VENEZIA Dopo il periodo di chiusura legato alla pandemia, con

Venerdì 14 Maggio 2021
SERVIZI PUBBLICI
VENEZIA Dopo il periodo di chiusura legato alla pandemia, con l'arrivo dei turisti tornano anche i servizi igienici. Un'apertura circoscritta, per ora due giorni a settimana, che però è un segnale di ripresa, pur sempre legata al turismo. Il problema che si era verificato con le saracinesche dei bar abbassate dalle 18, cioè l'impossibilità di fruire dei servizi pubblici oltre quell'orario, è ormai un ricordo, visto che i locali hanno facoltà di restare aperti fino alle 22. Però il circuito gestito da Veritas ha stabilito che nei fine settimana ci sarà la possibilità di estendere l'apertura dei bagni su più punti della città.
SOLO FINE SETTIMANA
Un fattore che sarà circoscritto ai soli fine settimana, quando ci sarà il maggior afflusso di turismo in città, che però denota attenzione verso i flussi turistici in entrata in città. Da domani, oltre ai punti San Marco, Piazzale Roma, Rialto Novo, San Bartolomeo e Lido Santa Maria Elisabetta, apriranno anche altri servizi igienici strategici. Dalle 10 alle 18 sarà possibile recarsi anche al Tronchetto, Burano, Murano e Accademia i sabati e le domeniche. Mentre la struttura di San Filippo e Giacomo, che è gestita da un privato, seppur compresa nel circuito Veritas, offrirà i propri servizi già dalle 10 di oggi con orario 10-18 tra i venerdì e le domeniche. La città torna così ad aprirsi, piano piano, fornendo i suoi servizi, sebbene ancora a rilento rispetto ai sette giorni. Un argomento che era molto sentito in città, dato che i residenti avevano manifestato in più occasioni, anche con lettere, l'impossibilità di poter fruire del bagno pubblico in caso di necessità. Ad esser colpiti erano soprattutto anziani e donne in stato di gravidanza. E quando una guida, Luca Fornasier, il 21 febbraio scorso aveva ripreso alcuni ubriachi intenti nell'urinare ai piedi del ponte di Rialto, era finito col prendersi le botte.
COSTI ELEVATI
Del resto, Veritas aveva reso noto che gli accessi da parte dei veneziani erano ridotti all'osso e il servizio, che si deve pagare da sé, non poteva reggere. Anche l'assessore Francesca Zaccariotto in passato era tornata sul tema, spiegando che i numeri non motivavano il costo di apertura delle strutture. Nella prima metà di febbraio, dai dati in mano alla partecipata del Comune, gli accessi durante il Carnevale erano stati di 500 ingressi solo a San Marco, metà dei quali con la riduzione residenti. Stanti così le cose, nelle casse della partecipata erano entrati circa 400 euro, troppo pochi a fronte dei 3mila euro al mese che servono per mantenere il bagno aperto. Tutti discorsi che però potrebbero appartenere al passato, dato che la curva dei positivi sta calando, a fronte invece di un incremento del tasso di chi sta guarendo.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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