Savana Padana, Righetto racconta il Nordest

Sabato 18 Gennaio 2020
TEATRO
«Un paese disperso nella pianura Padana, tra Brenta e Piovego, una fascia di terra, umida e tignosa, dove Matteo Righetto e io siamo cresciuti». Il regista Stefano Scandaletti inizia con queste parole, con un tono tra l'epico e il pulp, il racconto delle atmosfere di Savana padana, lo spettacolo tratto dal testo di Righetto (e prodotto dallo Stabile del Veneto) in cartellone questa sera e domani al Teatro Goldoni di Venezia e poi dal 25 febbraio al 4 marzo al Teatro Maddalene di Padova (info www.teatrostabileveneto.it).
FAR WEST PADANO
Una campagna desolata e brutale che si staglia tra il Brenta e il Piovego, paesaggio reale e simbolico, è lo sfondo per la black comedy ispirata dal romanzo d'esordio dello scrittore padovano, una drammaturgia densa che Scandaletti ambienta in un Far West in salsa padana. «Righetto ambienta proprio qui, in questo territorio che pare senza regole, il suo primo romanzo dice Scandaletti - e io scelgo di portare in scena quel panorama umano che ha formato la mia adolescenza con una rilettura tragicomica, dal sapore pulp. Seguiamo i personaggi del romanzo nei meandri delle loro losche attività di scambio, infarcite di diatribe, conflitti, inganni: prede, predatori e strategie di sopravvivenza l'immaginario brutale che divide il forte e il debole». Il motore dell'azione è affidato a questi elementi che scandiscono il clima di malessere e danno un input chiaro alla storia. «Uno dei temi di lavoro più difficili è il confronto tra libertà di azione e responsabilità individuale aggiunge Scandaletti In una società che ci invita a rompere tutti i legami, che indebolisce le condizioni della civiltà, in cui non si parla d'altro se non della necessità di proteggersi, di sopravvivere alle catastrofi in arrivo, si giunge a un punto in cui tutti si sentono liberi da principi o divieti». E tutto è permesso.
STORIA TRAGICOMICA
Savana padana è una storia di confini: quello tra i capannoni e i campi di mais, quello tra gli italiani e gli stranieri più o meno integrati, quello tra la ricchezza economica e la povertà culturale. In queste frizioni Matteo Righetto cerca e trova il contenuto per il proprio romanzo, che è un racconto fortemente contemporaneo e sanguigno, un noir dai tratti grotteschi. La versione teatrale, adattata e diretta da Scandaletti, offre una rilettura del testo tragicomica. La parabola è raccontata dalla voce di quattro attori: Riccardo Gamba, Pietro Quadrino, Davide Sportelli e Francesco Wolf. Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci