SANITÀ
MESTRE Due nuove automediche per il 118. Sono state consegnate alla presenza del direttore generale Edgardo Contato e del direttore del Suem Paolo Rosi, che ha spiegato: «Sono utilissime per far arrivare prima il medico sul luogo del soccorso, ma anche per farlo ripartire presto per eventuali altre esigenze». L'automedica, infatti, serve a portare il rianimatore dove c'è bisogno, con un codice di alta gravità, svincolato dall'ambulanza che, invece, interviene per trasferire il paziente. Il suo invio viene disposto dal personale della Centrale operativa che decide sulla base della conversazione telefonica con chi richiede l'intervento, il che avviene in circa un quinto delle missioni.
Le due nuove automediche per il momento aggiuntive rispetto all'attuale parco mezzi sono l'elaborazione sanitaria di una Skoda Kodiaq 4x4, a diesel e trazione integrale permanente, con cambio automatico, 2000 cc di cilindrata e 150 cavalli di potenza. Allestite da una ditta specializzata, sono dotate di piatto estraibile, per rendere facilmente accessibile il materiale sanitario in bagagliaio, di barra con lampeggianti led e sirene, faro di ricerca led e gancio da traino. All'interno contengono il materiale completo sanitario per garantire un intervento in assetto di alta emergenza con zaini, aspiratore per secreti, collari cervicali di varia misura, barella cucchiaio, elementi di immobilizzazione pediatrica. Hanno, inoltre, il Ked, un dispositivo di primo soccorso che viene impiegato per l'estrazione da un veicolo di un traumatizzato, di massaggiatore meccanico esterno, di caschi di sicurezza per il personale. Le due automediche, acquistate tramite Azienda zero per circa 50mila euro l'una, sono serigrafate con livrea ad alta visibilità, in modo da essere prontamente riconoscibili anche dall'alto dall'elisoccorso tramite identificativo radio individuabile sul tetto del mezzo. (a.spe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA MESTRE Due nuove automediche per il 118. Sono state consegnate alla presenza del direttore generale Edgardo Contato e del direttore del Suem Paolo Rosi, che ha spiegato: «Sono utilissime per far arrivare prima il medico sul luogo del soccorso, ma anche per farlo ripartire presto per eventuali altre esigenze». L'automedica, infatti, serve a portare il rianimatore dove c'è bisogno, con un codice di alta gravità, svincolato dall'ambulanza che, invece, interviene per trasferire il paziente. Il suo invio viene disposto dal personale della Centrale operativa che decide sulla base della conversazione telefonica con chi richiede l'intervento, il che avviene in circa un quinto delle missioni.
Le due nuove automediche per il momento aggiuntive rispetto all'attuale parco mezzi sono l'elaborazione sanitaria di una Skoda Kodiaq 4x4, a diesel e trazione integrale permanente, con cambio automatico, 2000 cc di cilindrata e 150 cavalli di potenza. Allestite da una ditta specializzata, sono dotate di piatto estraibile, per rendere facilmente accessibile il materiale sanitario in bagagliaio, di barra con lampeggianti led e sirene, faro di ricerca led e gancio da traino. All'interno contengono il materiale completo sanitario per garantire un intervento in assetto di alta emergenza con zaini, aspiratore per secreti, collari cervicali di varia misura, barella cucchiaio, elementi di immobilizzazione pediatrica. Hanno, inoltre, il Ked, un dispositivo di primo soccorso che viene impiegato per l'estrazione da un veicolo di un traumatizzato, di massaggiatore meccanico esterno, di caschi di sicurezza per il personale. Le due automediche, acquistate tramite Azienda zero per circa 50mila euro l'una, sono serigrafate con livrea ad alta visibilità, in modo da essere prontamente riconoscibili anche dall'alto dall'elisoccorso tramite identificativo radio individuabile sul tetto del mezzo. (a.spe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
