SALVAGUARDIA
VENEZIA L'ufficialità è arrivata poco prima dell'una,

Giovedì 10 Giugno 2021
SALVAGUARDIA
VENEZIA L'ufficialità è arrivata poco prima dell'una, direttamente dal sito del ministero: «Il Cipess ha autorizzato l'utilizzo delle risorse, già disponibili, per circa 538,42 milioni di euro». I famosi residui dei vecchi mutui del Mose, finalmente sbloccati, che ora potranno essere spesi per il completamento delle opere alle bocche di porto, ma anche per gli altri interventi di salvaguardia in laguna. L'atteso via libera, alla fine, è arrivato. Era il primo punto all'ordine del giorno della seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, presieduta ieri mattina dal premier Mario Draghi. Soldi che attendevano questa riprogrammazione da anni. Risparmi derivanti dai minori costi sui mutui contratti, a suo tempo, dal Consorzio Venezia Nuova con Bei e Cassa Depositi e Prestiti. «Serviranno per interventi di completamento del sistema Mose - spiega ancora il sito del Cipees - di compensazione ambientale e paesaggistici, di ripristino, migliorativi e di verifica tecnica di alcune parti dell'opera già completate, nonché delle attività di manutenzione, delle attività della prima fase di avviamento e di prosecuzione della salvaguardia della laguna». Basteranno a rimettere in moto i cantieri del Mose? Presto per dirlo, lo si capirà nei prossimi giorni dalle trattative tra Provveditorato, Cvn e imprese, che hanno comunque già preso un andamento più disteso.
LE REAZIONI
Ieri è stato soprattutto il giorno dei commenti soddisfatti. A cominciare da quello del ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini. «Il Mose è un'opera fondamentale per la protezione di Venezia e del suo capitale culturale, artistico e naturale - ha ribadito - Sono molto soddisfatto di questa decisione del Cipess che segue altre importanti iniziative volte a preservare un'area così delicata. Grazie a questa operazione si accelera il completamento di un'opera necessaria per la città e per l'area circostante, senza aumentarne i costi». Il sindaco Luigi Brugnaro si è affidato a uno dei suoi tweet, anche per ringraziare il ministro veneziano, Renato Brunetta, che non siede nel comitato interministeriale, ma che su incarico di Draghi ha preso in mano le intricate questioni lagunari. «Grazie ai Ministri Franco, Giovannini e Brunetta per aver mantenuto l'impegno a sbloccare le risorse per il Mose. Ora velocizziamo i pagamenti e i lavori di completamento dell'opera» si augura il sindaco. «Questo sblocco consente di guardare al futuro con più ottimismo, anche per le trattative in corso sul Cvn» osserva il deputato dem, Nicola Pellicani.
LA RIPARTIZIONE
Il via libera conferma anche l'annunciata ripartizione dei 538 milioni, così come prospettata dagli uffici del Provveditorato, con l'assegnazione di una fetta consistente (circa 200 milioni) anche agli interventi ambientali. Un punto che inizialmente aveva creato qualche tensione. Ed ecco l'attesa, fino all'ultimo, della delibera del Cipess. Ha tirato un sospiro di sollievo, in particolare, il provveditore alle Opere pubbliche, Cinzia Zincone. «Era dal 2018 che lavoravo al recupero di questi residui dei mutui - ha ricordato - Questo sblocco dà una prospettiva per risolvere le problematiche con fiducia. Possiamo cominciare a ragionare».
I PROSSIMI PASSAGGI
Ora la delibera del Cipess sarà inoltrata alla Corte dei Conti per la registrazione. L'ultimo passaggio, prima che i fondi arrivino al Provveditorato che li potrà usare per nuovi interventi. Il tutto in una prospettiva di riorganizzazione anche dei rapporti tra concedente e concessionario. Lo ricorda il commissario straordinario al Mose, Elisabetta Spitz, anche lei tra i soddisfatti. «Un passo fondamentale a conclusione di un importante e dettagliato lavoro preparatorio - si legge in una nota - questo provvedimento consentirà di procedere con l'immediata sottoscrizione del Settimo atto aggiuntivo e di destinare le nuove risorse prioritariamente al completamento del Mose e alle opere di salvaguardia previste dal Piano Europa. Buone notizie per le imprese e per i lavoratori che potranno vedere, in tempi brevi, la ripresa dei cantieri e l'ultimazione di quel 5% di opere ancora necessarie per completare le opere alle bocche».
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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