Ron: «Canto per far rivivere il mio amico Lucio»

Giovedì 13 Dicembre 2018
IL CONCERTO
Una mancanza che fa male, quella di Lucio Dalla, perché quello che usciva da lui era speciale. A poco più di sei anni dalla sua scomparsa, Ron ha deciso di omaggiare il cantante bolognese con uno spettacolo-concerto che ne ripropone le canzoni in occasione di quello che sarebbe stato il suo 75° compleanno. Il tour Lucio! A teatro (che segue l'album uscito a marzo) farà tappa in Friuli Venezia Giulia, oggi alle 20.45 al Teatro Modena di Palmanova, (il 23 gennaio sarà al Toniolo di Mestre) in una serata organizzata da Comune e Edit Eventi, durante la quale Rosalino Cellamare proporrà al pubblico molte canzoni dell'amico: da Almeno pensami (brano inedito di Dalla che Ron ha portato all'ultimo Sanremo), a Tu non mi basti mai, da Canzone, ad Attenti al lupo (scritto proprio da Ron), da Anima, a Anna e Marco. «Sarà un racconto attraverso le canzoni di Lucio spiega Ron -, accompagnato da contributi video e fotografici e dai miei racconti su di lui, sulla sua vita, su ciò che era. Uno spettacolo non celebrativo, ma leggero nel senso buono. Sarà una serata all'insegna dei suoi pezzi e di cose da scoprire. Per lo spettacolo, così come per il disco, ho scelto dei brani di Dalla cui sono legato, perché ho partecipato alla realizzazione e agli arrangiamenti; tutte canzoni non scelte: sono venuti fuori spontaneamente».
IL RICORDO
Ma come ci si approccia nel riproporre una canzone di Dalla? «Credevo fosse più difficile e complicato racconta -, perché non le avevo mai cantate. Invece mi ci sono trovato a mio agio, mi è piaciuto e le ho anche riscoperte. Ovviamente canto nel mio modo, non cerco assolutamente di imitarlo. Si può solo immaginare l'emozione che può sentire nel riproporre i brani del suo amico: le loro strade, infatti, si sono incrociate tantissimi anni fa, quando Cellamare non aveva ancora 17 anni, basti pensare che Piazza Grande, uscita nel 1972, era nata da uno spunto dello stesso Ron: Per la mia carriera, Dalla è stato molto importante racconta -: ha creduto tantissimo in me e in quello che sapeva fare (produsse i suoi primi lavori, ndr). Ho imparato molte cose da lui: l'ho conosciuto che avevo 16 anni e mezzo, dovevo ancora imparare tutto della vita e del mondo della musica, pur avendo una mia forma espressiva. Lui mi è stato molto vicino, come poi lo è stato per Luca Carboni, Samuele Bersani o gli Stadio: tutti artisti che ha prodotto e, quando produceva, lo faceva come se il lavoro fosse suo, con un amore incredibile. Dal punto di vista professionale, era una persona molto attenta, seriosa ed esigente quando faceva i dischi, quando andava in studio di registrazione e nei converti; come persona, era straordinario, colto, buffo, divertente: non ho mai riso tanto in vita mia, come con lui. Era una persona che aveva fascino sulla gente, che lo amava e lo ama perché quello che veniva da lui era speciale. Era una persona semplice, carina con tutti: non si preoccupava affatto di stare con persone importantissime continua Ron -, o di fermarsi a parlare con la gente per strada. Aveva una pazienza incredibile: questa cosa mi ha sempre colpito. Era una persona così completa e così piena di sfumature che ci manca lui, Lucio, nella sua interezza. E l'idea che non ci sia più una persona così fa male». Dopo il tour teatrale in omaggio a Dalla, però, Ron vuole un disco suo: «Sto scrivendo canzoni nuove spiega -, e pian piano ne sto accumulando un po': spero di finire tra non molto». In tanti anni di carriera, quasi 50, hai mai pensato di mollare? «No, non ci ho mai pensato seriamente risponde -: ho avuto risultati belli, altri meno appariscenti; anche gli errori che ho fatto sono sani: sbagliare dischi succede a tutti».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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