Ritratto del mecenate Zannoni uno sguardo nell'arte dell'800

Lunedì 6 Luglio 2020
LA MOSTRA
La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e mecenate è il titolo della mostra aperta in questi giorni alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti al Palazzo della Ragione a Verona. Ma è anche il progetto curato dal direttore dei Musei Civici scaligeri, Francesca Rossi, intorno al tema del mecenatismo che ha portato alla nascita di molte collezioni pubbliche. A partire dalla Galleria d'Arte Moderna di Verona alla cui nascita contribuì proprio il Zannoni mecenate, donando tra il 1905 e il 1918, la sua cospicua collezione di opere d'arte, quasi 200, ai Musei Civici veronesi. La fama dell'artista è legata soprattutto alla realizzazione di un monumento simbolo, la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della piazza dei Signori rivolge lo sguardo ai palazzi di Verona.
STATUA DI DANTE
Zannoni eseguì l'opera non ancora trentenne. In mostra è esposto il bozzetto in bronzo del monumento dantesco. Realizzata in stretta connessione l'Università, l'Accademia di Belle Arti, il centro Gaspare Bertoni agli Stimmatini e i Musei Civici, la mostra ripercorre la vicenda di uno dei maggiori scultori dell'Ottocento veronese che visse una lunga carriera all'insegna di relazioni tra Verona, Milano e Venezia, animata dall'impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. Nella raccolta sono presenti artisti che Zannoni ha frequentato e altri animatori di ricerche scultoree e pittoriche significative del secondo Ottocento, tra realismo, umori risorgimentali e nuove poetiche della luce.
SGUARDO SULL'OTTOCENTO
Tra loro, Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall'Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Inoltre, nell'ampia quarta sala della Galleria d'Arte Moderna sono rievocati l'atelier dello scultore e la collezione dell'artista, tipica di una galleria privata dell'Ottocento. Nel progetto espositivo, curato dal direttore dei Musei Civici Francesca Rossi affiancata da un Comitato scientifico composto da Maddalena Basso, Camilla Bertoni, Elena Casotto, Tiziana Franco, Sergio Marinelli, Patrizia Nuzzo e Pietro Trincanato, c'è anche una nuova modalità di approccio alla realizzazione delle mostre in questo momento di emergenza Covid. «Grazie a una sistematica campagna di ricognizione, le circa 200 opere donate, sono state oggetto di ricerche, interventi conservativi, documentazione fotografica e schedatura afferma la direttrice dei Musei Civici -. Per questo, nell'attesa della riapertura della Galleria, sono stati organizzati appuntamenti virtuali, pillole video, visite guidate per raccontare la mostra all'interno dell'iniziativa Museo Agile diffusa tramite il portale internet e i canali social dei Musei Civici». La rassegna è visitabile da martedì a domenica (11 -17) con ultimo ingresso alle 16,15.
Massimo Rossignati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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