Rete idrica, si contano i danni

Giovedì 21 Novembre 2019
SAN DONÀ
Un giorno di tregua dal maltempo, inizia la conta dei danni. Uno degli ambiti di maggiore sofferenza nel Veneto orientale è stata la rete idrica dei canali di cui si occupa il Consorzio di Bonifica. Di regola, infatti, il rischio di allagamenti, oltre al Piave, è dovuto ai canali. Il direttore del consorzio Sergio Grego stima che i danni immediati ammontano a circa 600mila euro, per ripristinare impianti idrovori, fontanazzi, argini ceduti, ma sono circa 3 milioni di euro quelli da impiegare nei prossimi sei mesi per riparare le opere pubbliche relative alla bonifica, a causa dell'intensità della pioggia e delle piene.
IL PUNTO
I livelli nella rete di bonifica, nei fiumi minori e maggiori erano cresciuti anche tra lunedì e martedì scorsi. «Quest'anno non ha piovuto in maniera significativa nella zona del Sandonatese e dell'Opitergino spiega Grego - la situazione più critica, con allagamenti è avvenuta nel Portogruarese», in particolare dal Lemene al Tagliamento al confine con il Friuli. I punti più critici sono stati all'impianto del canale Roggia del Molino nel Comune di San Michele e nel bacino della Brussa a Caorle. Per questo anche martedì scorso si è dovuti intervenire con l'installazione di una pompa da 1.500 litri al secondo, ossia 900 ettolitri al minuto. Trasportata dal centro di emergenza regionale di Taglio di Po, l'idrovora è stata montata con mezzi e operai del Consorzio, e un'autogru dell'impresa Anese di Concordia. L'operazione si è conclusa mercoledì notte alle 3 con l'avvio delle pompe. «Una seconda idrovora simile sarà installata nei prossimi giorni a Villanova della Cartera, nel Comune di San Michele continua Grego - l'abbassamento del livello del Tagliamento ha permesso lo scarico delle Roggie collegate e dei territori allagati. Resta qualche problema sulla strada per Mussons, mentre l'emergenza idraulica nel resto del territorio è rientrata. Anche i cantieri aperti per la terza corsia dell'autostrada stanno creando qualche problema ai deflussi delle aree vicine a nord, in particolare a Teglio Veneto».
MONITORAGGIO
Ieri dunque una giornata di tregua per le precipitazioni. Anche se il Consorzio continuerà a monitorare la situazione che rimarrà critica a causa dei notevoli danni subiti dalle opere di difesa idraulica. «In novembre sono caduti oltre 300 millimetri di pioggia precisa Grego - 170 negli ultimi tre giorni. Contiamo sull'arrivo del freddo perché blocchi lo scirocco, un vento che scalda ma porta tanta acqua nel nostro territorio, purtroppo è difficile fare delle previsioni per via del clima anomalo». Secondo Grego per poter tenere i piedi all'asciutto in tutto il Veneto orientale, dal Cavallino al Tagliamento, serve un investimento di 52 milioni di euro da parte della Regione. «Una parte di questi, 7 milioni, sono già stati individuati dopo la tempesta Vaia e le mareggiate dello scorso anno precisa altri 15 milioni sono previsti per il prossimo anno, speriamo che il resto possa arrivare nel 2021 e nei prossimi anni. Se i finanziamenti si mantengono nell'arco di sei anni si potranno ultimare le opere».
Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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