RECUPERO
La parola magica c'è. E si chiama decluttering. Significa alleggerire

Venerdì 15 Ottobre 2021
RECUPERO
La parola magica c'è. E si chiama decluttering. Significa alleggerire la nostra vita dal superfluo che non ci va o non ci sta più bene. In Giappone è quasi un'arte sacra. Ma è anche educazione al bello, dopo decenni di fast fashion. Poche cose e di valore. Ecco l'armadio dei sogni raccontato dal best seller L'arte di buttare, come liberarsi delle cose senza sensi di colpa, di Nagisa Tatsumi. Liberarsi però non significa necessariamente consegnare il vecchio al macero. La bellezza di un oggetto supera il tempo, ed è consolante sapere che la sua vita possa continuare nell'armadio di un'altra persona. Carlo Capasa della Camera nazionale della Moda ha commissionato un'indagine secondo cui il vintage raddoppierà nel 2024. Oggi in Italia si recupera solo l'11% dei capi. Francia e soprattutto Germania sono molto avanti con il loro 36% e 75%. Valentino ha scelto di inaugurare un corner vintage. E così Gucci. Anche McArthurGlen Designer Outlet Noventa di Piave sceglie un piccolo gesto partecipativo per incrementare la cultura del riciclo con tre progetti tutti volti all'economica circolare per limitare lo spreco e a favore di un consumo sostenibile. Dopo il progetto Back to life, un progetto di fashion, inclusione e sostenibilità, in partnership con la designer veneziana Carla Plessi e le ospiti della Casa Famiglia Pio X di Venezia, per offrire nuove opportunità e nuova bellezza, invita a Noventa in un delizioso temporary store di gusto liberty nella piazza grande del centro il re dell'abbigliamento vintage, Angelo Caroli.
CAPI COME GIOIELLI
Si respira bellezza tra introvabili Chanel Skuba e fruscianti Issey Myake, cravatte Hermes e borse di Christian Dior ma anche cachemire rigenerato, jeans e giacche militari. Tutti abiti da amare e acquistare, ma anche da vendere: A.N.G.E.L.O ritira capi e accessori stabilendo un valore di acquisto il cui importo sarà corrisposto con una gift card. Per stimolare l'idea che la moda diventi come un gioiello, un bene da tramandare o cedere. «Il vintage è la mia passione da sempre-spiega Angelo Caroli- Il mio fiore all'occhiello è un vecchio orfanotrofio a Lugo di Ravenna dove custodisco un archivio con più 150 mila capi a partire dal 1800. Ogni stanza è un viaggio: entrarci è come entrare nella storia della moda-spiega Caroli- Da sempre mi affascina l'idea di trovare un capo addormentato negli armadi, dargli una seconda chance nella logica della sostenibilità e magari farlo diventare il sogno di una ragazza giovane che non ha mai conosciuto un certo stile».
Caroli è partito negli anni Settanta vendendo jeans e giacconti acquistati negli States. «Sono un paladino del poco ma di valore. Il bello del vintage è che salvo un capo e soddisfo un'esigenza di risparmio,sostenibilità e originalità» Altra iniziativa in ottica di moda sostenibile è il progetto Recycle your fashion: sarà possibile consegnare capi di abbigliamento e accessori al Guest Services che saranno visionati per stabilirne il miglior futuro utilizzo a fronte di una tessera sconto offerta. Il progetto, inaugurato alcuni giorni fa, sta già avendo grande successo nella community dell'Outlet. Pacchi di abiti, in ogni stato vengono lasciati all'outlet per essere valutati e riciclati. «Il senso di questo nuovo corso-conferma Daniela Bricola, general manager di Noventa di Piave- è quello di rimettere in circolo un bene durevole. Grazie al riuso affermiamo il valore dell'artigianalità e della moda italiana: prolungare il ciclo di vita di un prodotto è un'operazione in linea con i valori di un outlet».
AUTOCRITICA
Insieme, la moda fa autocritica. «L'Outlet ha nel dna l'idea di garantire vita e circolazione a capi delle stagioni precedenti- aggiunge- ma dobbiamo aprire un dibattito sull'impatto inquinante della moda. Queste sono operazioni che vogliono legarci alla comunità sociale e ai giovani, dando nuove linee guida per comportamenti responsabili sul consumo di acqua l'uso di agenti inquinanti e l'accatastamento di beni che inevitabilmente potrebbero finire al macero». Dire vintage oggi in Italia è dire spazio per un'ampia fetta di mercato. Ma anche volontà di valorizzazione e conservazione di pezzi preziosi e talvolta unici, che meritano di tornare a nuova vita.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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